Ieri sera negli occhi di mia nonna mi è sembrato di vedere per un instante l'anziana donna con cui sono cresciuta. Non so neanche bene come descriverlo.
Tra 22 giorni è il mio compleanno, il ventiduesimo e mi viene difficile non pensare che appena un anno fa eravamo a casa mia, per una festa in famiglia: niente amici, niente sbattimento per vedere chi viene e chi no, semplicemente io, i miei e i nonni. Ho una foto con nonno e nonna in cui io ho una espressione scema, come al mio solito. Il pranzo della domenica, come oggi, era il pranzo con i nonni. Negli ultimi anni ero quasi sempre io a andarli a prendere a casa e poi a riaccompagnarli. Oggi pranziamo da soli. E non ci sarà più la cena della Vigilia, il pranzo di Natale, il pranzo per il mio onomastico,... Ricordi, rimarranno ricordi, bei ricordi.
Come se ora la nonna con cui sono cresciuta sia rimasta intrappolata nel proprio corpo, nella propria mente, in quello che non riesce più a dire o a fare. La razionalità, il saperlo come sempre può solo dirti che la pillola sarà molto amara, non potrà mai addolcirla.
I nonni sono sempre i più saggi. Ricordo mia nonna quando mi diceva "vedrai un giorno dirai che avevo ragione". Da ragazzino mi rifiutavo anche solo di pensarlo. Ora lo sostengo.
RispondiEliminaMi dispiace molto, è molto bello e triste quello che hai scritto...
RispondiEliminaPosso capire perfettamente quello ke provi.
le parole in certi casi è difficile trovarle...
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