31 ottobre 2010

Fiducia

Quando si è sinceri con gli amici, raccontando quello che prima non pensavi neanche lontanamente di farlo, senti dentro quella vocina che ti dice Ma sei sicura di poterti fidare?
Poi ci pensi un po' e la mandi a fanculo, se non è possibile fidarsi almeno quel poco sì è messi proprio male.

28 ottobre 2010

Michelle Branch - Citazione

When I close my eyes it's you I see

27 ottobre 2010

A glance


A glance, no more than a glance, was enough. I didn't know your name, I didn't know anything about you. Just a quick look and something like a tingle shot through me.
Although I watched you whenever I could, now I can't describe your hands, your smile, your voice, your eyes,... I have no words. It's absurd, I know. It's not rational. It's strange.

Simply you steal my mind. Simply I like you.

26 ottobre 2010

Egocentrismo scazzatamente cosmico


Che nello scrivere utilizzi, a volte, dei francesismi non esattamente da raffinati è noto. Che a volte non sia neanche tanto allegra lo è altrettanto. La loro dose aumenta all'aumentare del mio livello basale di scazzo e in questo momento è al quanto alto.

Uno dei problemi è che io sono egocentrica. E' qualcosa che fondamentalmente non sopporto di me stessa perché si scontra con il mio adorato stare per i cazzi miei, con il mio essere indifferente e di ghiaccio, quando voglio, verso il resto del mondo. Non so dire se lo sono sempre stata o se lo sono diventata. Ho sempre cercato di capire di più di quello che le persone espressamente dicono, mi è sempre piaciuto osservare, scannerizzare talvolta, chi ho intorno, forse anche esagerando ad aver fede nel intuito. Quando ti metti ad osservare chi ruota nel tuo metro cubo di mondo noti che alcune cose si ripetono, alcuni atteggiamenti, belli o brutti che siano, rimangono gli stessi per quando le persone cambiano. La prima cosa che ti chiedi è se è così per tutti o c'è un nesso con la tua persona: fa parte di quelle domande che fai, o meglio che faccio solo a me stessa sapendo di non poter mai rispondermi. Nel mio mondo razionale inesistente, in quella sorta di coltre di schermi mentali, tutto il brutto dovrebbe rimanere fuori, senza scalfire minimamente, e il bello entrare, ma senza esagerare, si è pur sempre una macchina razionale! Nel mio mondo imperfetto e reale, alla fine sono bravissima solo a dimostrare indifferenza, mandando giù il boccone amaro come se niente fosse, ma alla fine il groppone all'altezza dello stomaco rimane, evidente o meno che sia. Non soddisfatta di questo, di bocconi ne ingerisco pure più dei reali probabilmente, visto che il mio egocentrismo cosmico lega alcuni modi di fare alla mia persona.
Poi arriva il punto di rottura, crepa dopo crepa, indigestione dopo indigestione, in cui si sbotta senza guardare bene chi si ha di fronte, sbagliando ma in fondo sono umana anche io. Si manda a fanculo, silenziosamente o meno, quel metro cubo di mondo che crede di capire con chi ha a che fare ma in fondo, tranne rare eccezioni, non ci ha mai capito un cazzo. Si fa tabula rasa e si mette un punto pensando che è ora di ricominciare. Ma se non cambi qualcosa rimane solo il circolo vizioso già visto, rivisto e ritrito.

Mi chiedono perché sono [scazzata mode on] da ormai un anno e mezzo, come è possibile non cambiare per tutto questo tempo. La realtà è che non ho il motivo per cambiarlo visto che niente da un anno e mezzo, per non dire da prima, è realmente cambiato. Per quanto io abbia incontrato fantastiche persone quello di cui ho appena parlato perdura e credo che difficilmente sarà diverso in futuro: dovrei cambiare io troppo o gli altri altrettanto, in entrambi i casi, non la vedo fattibile.

Adesso non esiste un avvenimento specifico e scatenante di tutto ciò, è uno di quei giorni in cui mi sento una molla fermata male. Esistono dei momenti precisi ma non sto certo ad elencarli, solo l'idea mi tritura le scatole. E per quanto io sia realmente una [scazzata mode on], questo non vuol dire che non sia capace di star bene o che quando dico di essere felice sia una cazzata. Quando lo sono non è una finzione, anzi in questo ultimo mese sono stata particolarmente felice, nei normali alti e bassi della vita di ciascuno. La realtà è che io sono ennesimamente più complessa di qualsiasi idea che si possano fare di me, sia che mi vedi per quel tot di ore al giorno in laboratorio, sia che stiamo insieme agli incontri o al teatro, sia che leggi le smenate e le citazioni che lascio su questo foglio elettronico. E non c'è reale possibilità che si possa capire chi sono, di inserirmi in un catalogo come si fa normalmente (ed erroneamente) con le altre persone. Qualsiasi cosa si pensi no, non sono io, almeno non solo quello.

Questa è la realtà, almeno ora, almeno per il 99% delle persone che hanno avuto a che fare con me.

25 ottobre 2010

Give me the words

Oh give me the words
Give me the words
That tell me nothing
Oh give me the words
Give me the words
That tell me everything


Mi cullo sulle note di questa canzone, chiudo gli occhi e lascio che la voce di Camille entri e sciolga l'anima.


24 ottobre 2010

Thomas Szasz - Citazione

People often say that this or that person has not yet found himself. But the self is not something one finds, it is something one creates.

22 ottobre 2010

Come in una serie tv

Dopo pranzo, per un momento, mi sono sentita in una scena classica delle serie tv. Due amiche che chiacchierano di argomenti più o meno piccanti e da una delle due parte la fatidica domanda imbarazzante, che non si riesce a capire chi sia più imbarazzata tra chi la domanda la fa e chi dovrebbe rispondere. E si ride senza riuscire a smettere.

E io, al solo pensarci, ancora rido.

Ronald Wilson Reagan - Citazione

Life is just one grand sweet song, so start the music.


20 ottobre 2010

Jolly

Bastano poco più di 20 minuti per distruggere mentalmente, per distruggermi mentalmente. Basta sentire la voce di mia madre incazza conchisalei (probabilmente mio padre con annesso il resto del mondo) che praticamente mi chiude il telefono in faccia, quella di mio fratello in tono so tutto io che mi riprende perché parlo poco con mamma e quella di mio padre che mi dice che sarebbe meglio se il ponte del primo novembre scendo a Cosenza, della serie vedi che riesci a fare per far star meglio tua madre. Sono il jolly della situazione, come se il bello e cattivo tempo degli altri dipendesse da me. Il mio, invece, non esiste.

19 ottobre 2010

Just smilin'

Milano mi ha regalato un po' di cose in cinque anni, tra queste degli amici, pochi ma straordinari.

18 ottobre 2010

Post Inception 1


Stanotte non voglio sognare
Stanotte non voglio sognare
Stanotte non voglio sognare
Stanotte non voglio sognare
Stanotte non voglio sognare

15 ottobre 2010

Lemony Snicket - Citazione

Waiting is one of life's hardships.

13 ottobre 2010

Coming soon: Berlin

Preso il biglietto aereo, per cui è ufficiale: dal 3 all'8 dicembre sarò a Berlino. Io, Marty e una sua amica. A breve spero di organizzare il resto del viaggio (almeno dove dormire).

Mio padre mi ha detto un sì sommesso, non sprizzava esattamente gioia da tutti i pori, ma esser lontana da casa il giorno del compleanno di nonna è una scelta su cui non può questionare.

12 ottobre 2010

Anonimo - Citazione

Hugs are the universal medicine.

I know that it's impossible now, maybe also in the future. Maybe you don't like the hugs so much, or I'm the wrong person. But I'd like to hug you, no words, no a special reason, just a hug.

11 ottobre 2010

Turn off

I'm confused and excited in the same time, I really can't imagine what will happen, maybe nothing, maybe everything. I'm saying to myself Stop now! but I can't turn my mind off.

I'm freaked out, just a bit freaked out.

10 ottobre 2010

Ci sono notti

Ci sono notti e notti, alcune sembrano non finire mai, altre non hai il tempo di assaporarle. Ci sono notti che ti credi in cima al mondo e notti in cui ti trovi ad affrontare le tue paure senza saper come fare. Ci sono notti in cui sentire la tua pelle riscaldata dal suo corpo ti fa sentire su una fantastica culla che dondola sul mondo e notti in cui stringi il cuscino di Tigro. Ci sono notti in cui sogni cose improbabili e sorridi perché ti riscopri diversa e notti in cui hai un chiodo fisso che non ha intenzione di levarsi dal centro degli emisferi cerebrali. Ci sono notti in cui crolli esausta e notti in cui Morfeo non ha proprio voglia di venire a trovarti. Ci sono notti, ognuna a modo suo, ognuna la sua storia, il suo scenario, il suo odore, le sue sensazioni. E io di notte, tutto sommato, vivo.




Tre post in un giorno sono veramente troppi per me, così tanti da rischiare di diventare noiosa.
Buona notte.

The Pretty Reckless - Citazione

I've got nothing left
I've got nothing left to lose



Giorno di citazioni.

Glasvegas - Citazione

from the truth, I admit I’m more than shy

ain’t it the times we are living in
everybody’s doing it so why cant I?

9 ottobre 2010

the LOX - Citazione

The game of life

In this game, it's not whether you win or lose b
ut how you played the game, come on

You're fuckin' my brain.





Baustelle - Citazione

Gioia che afferri improvvisa
in un giorno qualunque

8 ottobre 2010

=)

I'm really really happy! I'm smiling for everything and I can't stop!

This is a strange day, a wonderful strange day.

Dualism

Ok. E' dato per assodato che io e la notte non andiamo d'accordo ed io e la mia testa men che meno. In quale mondo parallelo sto tentando di vivere? Dove provo a rifugiarmi? Come se questo cambiasse qualcosa del casino che vortica dentro la mia scatola cranica, e non solo.

Non credo di esser stata così neanche quando ero al liceo ed erano più i neuroni pucciati nell'alcol che quelli funzionanti. Sembro la ragazza dalla doppia vita, di questo passo subirò uno sdoppiamento della personalità.

7 ottobre 2010

Vasco Rossi - Citazione

Vivere Vivere e sperare di star meglio
Vivere Vivere e non essere mai contento
Vivere Vivere e restare sempre al vento
A vivere e sorridere dei guai
Proprio come non hai fatti
E poi pensare che domani sarà sempre meglio

Screamin' mind

Mi scontro con me stessa appena sono sola nella mia stanza, il mio piccolo forte incasinato di pensieri. Due Ste nel mio stesso cranio e un corpo che si ribella al continuo avvicendarsi. Vorrei urlare quello che sento, ogni dubbio e le poche certezze, ma le urla rimbombano solo nella mia testa. Fallo, cosa ti costa? Vorrei capire prima, porca trota, vorrei capire e non mi bastano tutte le parole che mi passano tra i neuroni. E' come un esperimento, devo provare, in triplicato. Magari evito il t-test ma devo provare se no mi sembrano solo castelli in aria, o meglio, pippe mentali. E devo uscire da qui, rimanendo nello stesso punto, negli stessi posti, tra la stessa gente mi ritroverò sempre al Via! di un percorso ciclico, come un Monopoli ma della mia vita.

Cerco una cattedra su cui salire per cambiare punto di vista e trovare il mio senza averne paura. E la troverò.

6 ottobre 2010

Pensieri

Come si fa ad uscire dal proprio guscio quando non si é sicuri di chi si é? Vorrei chiedertelo e, anche se sembra assurdo, ora penso che tu sia l'unica persona che possa dirmi qualcosa.

5 ottobre 2010

Solo quaquaraquà

Fondo anti Aids, Usa da record L'Italia non prende impegni
E l'Italia per quanto s'impegna, dopo le promesse mancate che ammontano ormai a quasi 290 milioni di euro? "L'Italia non farà nessuna proposta", ha ammesso Elisabetta Belloni, direttore del dipartimento Cooperazione sviluppo del ministero degli Esteri stamattina a margine di un convegno sull'efficacia degli aiuti internazionali. Tra poche ore si apre a New York, nella grande sala dell'hotel Roosvelt, il summit durante il quale i vari paesi, fondazioni associazioni e società private che costituiscono la partnership del Fondo globale contro le tre malattie, annunceranno gli impegni per il prossimo triennio. Nessun membro autorevole del governo italiano sarà presente, e questo la dice lunga sulla nostra situazione definita "imbarazzante" da molte organizzazioni non governative: l'Italia è comunque rappresentata dal nostro ambasciatore.
(preso da La Repubblica)

Non ho voglia di commentare ora, lo farò, se mi va, più tardi; ho solo il sorriso amaro sulla bocca, sorriso di chi si vergogna perché il proprio paese è rappresentato solo da quaquaraquà.

VRRRRRRRR TAK TAK TAK



Cominciano a intensificarsi notevolmente i tête-à-tête con il mio capo/relatore tra tesi e articoli in tentata pubblicazione. Si prevedono impallamenti a breve.

4 ottobre 2010

Sarebbe comodo


Cinquecentesimo post, musica che da' ritmo all'anima o anima che da' ritmo alla musica.

3 ottobre 2010

Si può fare di peggio

Oddio più di ieri notte non saprei, credo che ieri io e Tonia abbiamo toccato l'apice delle minchiate. Partiamo dall'inizio: serata tra donne, vista l'assenza di Vì, usciamo io, Tonia e Ale (altra collega leccese come Vì e Tonia, a Milano per pochi giorni), destinazione Brera con un buon bicchiere di vino in mano per poi tornare in Ticinese. L'unico problema è il mezzo di locomozione: ho la tessera del carsharing di Milano ma l'auto vicino a casa mia è già occupata, se per me e Tonia tornare a casa non è così problematico, Ale, che deve tornare a Cernusco SN, non la mando mica a prendere la metro a mezzanotte! Così si decide di prendere l'auto al parcheggio vicino Ticinese giusto per accompagnare Ale e poi tornare in tempo, io e Tonia, per trovare ancora il tram che ci riporta a casuccia. Questo era il programma perfetto (che fa già ridere all'idea di prendere l'auto per poi doversene tornare con i mezzi ma di meglio non si può fare). Ma la serata si è poi svolta così:
- arriviamo tardi io e Tonia all'appuntamento al teatro Piccolo, ma Ale fa di peggio: quasi un'ora di ritardo
- ci attardiamo nel winebar (ormai tra i miei preferiti) e ci incamminiamo verso Ticinese che è già passata mezzanotte
- prendiamo il 14 per arrivare in via Torino ma a un certo punto siamo costrette a scendere: incidente tra un tram e un'auto, tutto bloccato
- arriviamo al parcheggio e preleviamo l'auto, guido io. Prima ci troviamo imbottigliate su viale Monte Nero, poi disperse lungo la statale che porta a Cernusco dopo questo dialogo: Ale Ste ma se prendiamo dall'idroscalo e evitiamo la tangenziale?, io Ale, se tu sai la strada per me va bene, dimmi dove devo andare, Ale Sì sì. Le ultime parole famose. Ancora ora non ho capito come cappero abbiamo fatto ad arrivare, peccato che ci abbiamo messo il triplo del tempo con contorno di imprecazioni varie.
- torniamo io e Tonia in Ticinese e, dopo aver lasciato l'auto, aspettiamo il Bus by night visto che sono le 2 passate e di tram non ce ne sono più: passa il tempo e questo benedetto Bus by night non arriva (di solito è alle 3)
- dopo un'ora e un quarto di attesa decidiamo di prendere un taxi, ovviamente chiamandolo, andando a spendere ulteriori soldi. Arrivate a casa non si sa se ridere o piangere.
Bisogna essere dei geni della cazzata per prendere un'auto per accompagnare una persona e poi rimanere a piedi e dopo un'ora e mezza salire su un taxi.

Le altre notizie di ieri sera riguardano Bepp. Ale è una sua amica da anni (il suo ragazzo è il migliore amico di Bepp) e, mentre ci gustavamo il vino parlando di scleri vari (soprattutto quelli della tesi), ha tirato fuori le ultime su di lui: che è ultra depresso da quando si è lasciato con l'ultima ragazza, dopo un mese che stavano insieme, che non reagisce in nessun modo e sta mandando a farsi benedire gli ultimi sforzi fatti per laurearsi. L'ultima voltache ho visto Bepp sapevo che era fidanzato, motivo per il quale, nonostante abbia ampiamente fatto una cazzata quella sera, ho evitato di fare ulteriori danni. Non sapevo fosse stato lasciato dalla ragazza e, soprattutto, non avevo alcuna intenzione di sentirlo. Ho scoperto, sempre ieri sera, che Tonia a giugno lo sapeva, probabilmente lei e Vì l'avranno incontrato il weekend che io sono tornata in Calabria per il trigesimo di mia nonna. Mi pare evidente che né lei né Vì abbiamo pensato di dirmelo, non so bene perché, se per pura dimenticanza o per timore che succedesse qualcosa. Probabilmente una volta non l'avrei presa molto bene, non amo quando mi vengono omesse informazioni che comunque possono riguardarmi, ieri sera alla fine ero tranquilla. Anzi quasi contenta così, a giugno non sarei stata in grado di affrontare questa situazione e, volenti o nolenti, loro mi hanno protetto.
Alle 5 di notte, poco prima di mettermi a dormire, ho mandato un messaggio a Bepp scrivendogli, modo di reagire in qualche modo, ma con il tono di chi non compatisce perché io odio la compassione. Spero lo recepisca e riesca a smuoversi veramente. Sebbene quello che ho passato per colpa sua rimane, gli voglio bene e non mi piace saperlo in quello stato.

1 ottobre 2010

Being close

Sai è buffo questo come periodo per quanto scleriamo, chi per un motivo, chi per un altro. E' strano quanto ci sopportiamo a vicenda ed è strano che io stia qui a sorriderci su. E' una cosa così naturale che mi sembra buffa.

Non voglio

Non voglio pensare che tra non molto le nostre strade si dividono, non voglio pensare che non ci ritroveremo più a cazzeggiare sotto il colonnato di San Lorenzo o davanti un caffè di Toldo. Non voglio e per questo davanti ai vostri ragionamenti e prospetti futuri preferisco far finta che la mia testa sia su un altro pianeta. Non sono indifferente o in stato confusionale da cortisonici, semplicemente ci metto molto a digerire i cambiamenti, ma immagino che questo voi lo sappiate già.

Ogni volta mi ripropongo di non lasciarmi fregare dalla mia sfera emozionale e, puntualmente, ne esco sconfitta. E' il buffo gioco di chi pensa di riuscire a tener tutto sotto controllo.