29 novembre 2009

Tra un mese

Tra un mese è il mio compleanno ma è un giorno di cui farei a meno.

28 novembre 2009

I heard death live

Stanotte ho sentito la morte in diretta ed è stata una delle esperienze peggiori della mia vita.

Massaggi e Point of interest

Voglio imparare a fare i massaggi. Ne che ora non li sappia fare, anzi me la cavo abbastanza bene (almeno a detta di tutti gli amici che li hanno provati) ma faccio quello che mi viene in mente lì per lì, senza uno schema, senza un percorso. Mentre io vorrei poter imparare le tecniche, imparare ad "ascoltare" un corpo con le mani, imparare a sentire i punti di maggiore sensibilità, imparare a rilassare e a dare vitalità allo stesso tempo. E' qualcosa che ho in mente da anni, così tanti che non ricordo quando è nata questa idea. E' qualcosa che mi sento dentro, che mi piace, che non mi stanca. Al momento rimarrà solo l'idea "stramba" di una ragazza ad un anno dalla fine dell'università.
Ora, è forse il caso di aggiornare un po' la mia attuale situazione, visto che è al quanto cambiata già da un bel po' (ma non sono stata mentalmente capace di farlo).
Tra me e Noise si è instaurato uno splendido rapporto di amicizia, una delle amicizie più belle qui a Milano e non solo (lo so, ci sono voluti 4 anni per creare dei legami che si possano chiamare tali, ma sono un diesel, ho bisogno dei miei tempi). In realtà questa amicizia è uscita fuori praticamente subito, ha convissuto per un paio di settimane con altre sensazioni, poi scomparse come erano nate.

Non so bene come spiegare ciò, non credo sia così semplice comprendere come le sensazioni interne a noi stessi possono evolvere in un modo imprevisto o convivere con altre quasi discordanti. Mi rendo conto della poca linearità (cosa che in realtà manca sempre in ciò che mi riguarda) eppure né quello che pensavo in passato né quello che penso ora sono sensazioni "finte". Adesso a Noise voglio un bene dell'anima, prima avevo serie difficoltà a scrutarne gli occhi. Non lo so, questa sono io, perennemente altalenante. Come è stato con Jo, anzi con lui la situazione era ed è ancora più complicata e poco comprensibile.
Ho capito che era cambiata aria quando ho preso una seria botta in fronte (metaforicamente parlando) lungo il corridoio del settore dove si trova il laboratorio in cui sono tesista. Ma di quelle botte che ti lasciano a bocca aperta e ansimante, di quelle che non ti aspetti neanche lontanamente perché il point of interest (noto tra gli addetti come nameless in quanto ignoro il nome) era già lì ma non ci avevi neanche caso. Fino al giorno che non si rimane colpiti e stesi a terra. Non c'è niente di peggio di avere la persona che ti scombussola fino al midollo che lavora a neanche 5 metri (linea d'aria) da dove è la tua postazione, incrociarla ogni due per tre in corridoio, sentendoti puntualmente con un piede in paradiso e con l'altro nell'inferno, e sapere che è out of range, fuori portata massima. Ho sclerato per circa due settimane a livelli impressionanti (con Noise che mi prendeva ampiamente in giro visto che io, da sclerata, sono veramente un caso clinico). Poi, vuoi gli impegni, vuoi che quando mi trovo davanti a un caso perso in partenza cerco prontamente (questa volta decisamente meno del mio solito) di distaccarmi, è riemersa la componente razionale che ha ristabilito una situazione mentale accettabile. Anche se ho riconosciuto dei sintomi a me già noti e non mi fido per niente di questa quiete psichica.

27 novembre 2009

Foto

Sono quasi le 5 e mezza e ho passato tutta la notte a tentar di mettere ordine nell'hard disk delle foto. Ci ho lavorato quasi 4 ore di seguito ma ancora non ho finito. Riordinare le foto rientra tra quelle cose che prima o poi è necessario fare, anche se farlo durante la notte forse non è stato furbo da parte mia. E ora? Ora devo scegliere se mettermi a dormire per appena un'oretta e mezza o tirare fino alle 7. Ho la netta sensazione che questo venerdì sarà massacrante. I miei neuroni, se avessero voce in capitolo, mi manderebbero volentieri a quel paese. Il bello di questa notte è stato il volo che ho fatto tra i ricordi degli ultimi 6 anni. I viaggi nei ricordi, nella mia esperienza, portano più pensieri che serenità. Ma questa volta è stato un percorso abbastanza tranquillo, quasi sempre sorridente.
Le foto qui sotto sono due delle poche che ho fatto al concerto di Gianna Nannini, quello del 15 Novembre, e che ho dimenticato di inserire nel post scritto ad hoc poco tempo fa.

26 novembre 2009

Birromane

E' come sono stata definita da un mio amico stasera, dopo esser usciti a bere una birra.
Non so se si possa essere patologicamente dipendenti dalla birra, in particolare weißbier e d'abbazia. Certamente dopo tre giorni di sclero e scazzo, stasera avevo bisogno di una sana, fresca, ambrata Leffe Vieille Cuvée. E' quasi come una boccata di aria fresca quando vado via dalla cappa (mentale e atmosferica) milanese.
Birromane? Forse... XD

Ps Pensiero fuori argomento [della serie non c'entra un bippero]. Dal 19 Novembre non esiste più All Music, convertita in Deejay TV. Non so se è ancora presto per farsi un pensiero, se bisogna ancora aspettare per vedere come si evolverà la programmazione, ma a me manca molto la vecchia All Music, quella di Mono, I love Rock'n'Roll, Code Monkeys, The Oblongs, Sons of Butcher, Pelle,... Oltre alle rotazioni musicali che alla fine non passavano brutta musica. Quello che proprio non riuscivo a seguire, neanche mi se mi sforzavo, era Deejay Chiama Italia. Mi mancheranno un po'.

24 novembre 2009

Sopra il livello normale di scazzatura

Avrei voglia di parlare di altro, di buttar fuori un po' di pensieri che mi passano per la testa, di tentare di descrivere questo periodo. Ma oggi ho superato di gran lunga il mio livello base di scatole che girano vorticosamente e non credo di esser capace di scrivere senza apparire completamente scazzata. Indi per cui rimando ad un momento migliore.

17 novembre 2009

E' così importante sentirsi parte di qualcosa?

Mi trovo a girovagare su facebook, prima di abbandonarmi alle braccia di Morfeo, cercando un po' di notizie su un paio di locali che sto frequentando ultimamente a Milano. Cliccando qui e là sulle pagine di proprietari/locali/DJs mi imbatto sulle amicizie in comune: Noise. Niente di strano visto che si tratta del Cicerone che mi ha mostrato questi locali. Ma poi penso che vive a Milano da un anno circa, io da quattro...
E continuo a sentirmi un fiocco di neve ad agosto.

16 novembre 2009

Ci sono notti che decidi di non dormire

Ci sono notti che decidi che di non dormire...questa è stata una di quelle notti. Persa tra pensieri e canzoni di Gianna Nannini, sto tentando di star dietro a quello che sta cambiando in me e intorno a me, ma mi sento sempre in ritardo.

Tornata in vita

I ricordi non devono essere esteticamente belli, sono ricordi punto e basta.

E' stata la frase che ti ho detto dopo essere passata da scherzosa, a incazzata per poi essere scazzata e infine contenta. E' quello che credo, per me i ricordi non devono essere foto mirabolanti, anzi spesso i miei "ricordi" sono cose stupidissime quali un biglietto, uno scontrino, una frase. E' stata la serata del concerto di Gianna Nannini, qualcosa di fantastico, di elettrizzante, da rimanere senza voce. E' iniziato con Maledetto Ciao [Siamo spiriti, spiriti per una breve eternità] e già lì si cantava a squarcia gola. Poi un susseguirsi di canzoni ed emozioni, le più varie e io, quando non stavo con lo smartphone a registrare un video, stavo a braccia conserte ma non perché non provassi niente, invasa da quelle vibrazioni, da quelle parole, come quelle di Sogno [Ci sarà qualcosa nella vita per cui valga la pena], ma perché è la cosa più simile ad un abbraccio quanto ci si sente soli. E io in quei momenti, tra tutte quelle persone, mi sentivo stupidamente sola. Poi è arrivata Sei nell'anima [Sei nell'anima e lì ti lascio per sempre sospeso immobile fermo immagine un segno che non passa mai] e lì volevo morire. Mi sono catapultata senza paracadute nei ricordi di 3 anni fa, nei ricordi di Mattia perché quella canzone è un po' la canzone di Mattia, era quello che volevo dirgli e che allora non ho mai avuto il coraggio di farlo. Anche tu lo hai capito e hai fatto sentire che c'eri mentre io continuavo a cantare (stonata come sono, ma per fortuna lì si sentiva poco) parole che non ho mai voluto dire. Sì, quella canzone mi ha fatto morire. Da lì in poi ho sempre sentito che c'eri, mi sono detta No, non sono sola e mi sono sentita stupida di essermi sentita sola. Non ho fatto caso a quanto sia effettivamente durato il concerto, ma a mezzanotte passata stavamo alla stazione di Porta Venezia, direzione Mono. Lì il "teatrino" delle foto prese di forza, restituite da incazzata e riprese da scazzata. Hai detto che ci voleva qualcosa da bere per far pace, io in realtà non ero esattamente incazzata con te, ma mi aveva "dato fastidio" un po' il fatto che ti ostinassi a volere un motivazione che effettivamente lì per lì non avevo o quasi, sapevo che sarebbero finite a far parte di una sorta di scatola dei ricordi ma perché loro e non altro non c'era un motivo reale. Comunque una Menabrea in questi momenti è sempre buona, se poi diventano due è ancora meglio (e come hai detto anche tu, una terza ci sarebbe anche stata).
Mentre eravamo ancora in metro ti ho detto che ci sono mondi dove posso ancora parlare, anzi scrivere di tutto. Ho stuzzicato ulteriormente la tua curiosità, ti avevo già parlato di luoghi che le persone che mi conoscono nella vita reale non possono conoscere. Mi riferivo soprattutto a questo blog e so che parlando in quel modo non faccio che spingerti a voler sapere, rischiando di incuriosirti così tanto da portarti a cercare, lo so bene e da una parte ammetto che vorrei essere scoperta.
Ti ho parlato anche della Smemo del 2007, quella che nessuno ha mai letto e che nessuno deve mai leggere. E' il posto dove ho scritto in modo in cui neanche qui ci riuscirei, in un periodo strano (come ogni periodo della mia vita d'altronde). La prima volta che ci scrissi fu il 30 Luglio 2006, parte di quello che scrissi lo posso rendere prologo di questo blog:

Questo è mio! è la mia storia, è la mia vita (...) Sarà il mio ricordo, sarà le mie foto perché non voglio foto (...) resterebbe qualcosa di troppo nitido, mentre le foto di inchiostro sembreranno avvolte da una nebbia di sogni che smussa un po' tutto. (...)

Ma questo è mio! e probabilmente nessuno può capirlo...questo è mio! E' la mia vita, o meglio quello che rimane! Sono i miei pensieri in inchiostro, è l'inchiostro dei miei pensieri.
E'! Punti sospensivi, punto esclamativo, punto interrogativo e di nuovo esclamativo. Punto e basta.