28 giugno 2015

Supreme Court of the United States - Citazione

The history of marriage is one of both continuity and change. Changes, such as the decline of arranged marriages and the abandonment of the law of coverture, have worked deep transformations in the structure of marriage, affecting aspects of marriage once viewed as essential. These new insights have strengthened, not weakened, the institution. Changed understandings of marriage are characteristic of a Nation where new dimensions of freedom become apparent to new generations

26 giugno 2015

La voce di Ligabue

La voce di Ligabue è Milano, la Milano degli ultimi due anni che ci ho vissuto. Più che gli anni liceali, più dei primi anni dell'università. È lab, tesi, camminate, 93 affollata e bici. È cioccolate calde, parole, discorsi di notte. È San Siro, gavettoni e zanzare. È risate e lacrime.

24 giugno 2015

A una spanna da terra

Dentro la disco la festa continua, la musica è ad alto volume e l'alcol che continua a scendere. Mi sento su un altro pianeta, forse lo sono. Le ultime ventiquattro ore hanno sgretolato muri di dubbi e la paura di non farcela, di non essere all'altezza. Sono su un altro pianeta, ballo, rido, festeggio, mi sento ad una spanna da terra. Il dolore di prima non lo ho dimenticato, ma anche la Simo balla, ride e festeggia per me. Al resto ci penserò, non oggi.

Mi guardo in giro, incrocio visi di persone che non conosco, anche loro a ballare e ridere. Scannerizzo chi mi circonda. Analizzo, tra un sorso e l'altro. Con lo sguardo vado oltre, poi ritorno. Faccio ipotesi, continuo ad analizzare e controllo quanto possa sbagliarmi. Certe cose non cambieranno mai, rimarrò sempre la stessa Ste. Non resisto alla tentazione di scandagliare ciò che mi circonda. La Simo lo sa bene. Credo abbia capito, mi conosce bene. È uno di quei momenti in cui la Ste-faccia-di-bronzo entra in scena, con tutto il rumore, la spavalderia e la noncuranza che la caratterizza. La Ste-introversa si rimpicciolisce fino a scomparire. Non prendo neanche in considerazione che possa essere un palo, alla Ste di ora non interessa. 

Anche perché ormai ho deciso, è lei. Jeans e t-shirt chiara. Seduta a bere il suo cocktail tra le amiche. Ride e parla con loro. La squadro. Analizzo gesti, espressioni, posture. Aspetto. Riconosco l'adrenalina che corre lungo il mio corpo, quei piccoli brividi, l'accelerare del battito. Continuo a guardare, sono a pochi metri, abbastanza da osservare ma non da essere notata. Non riesco a definirla, devo essere troppo brilla per questo, ma poco importa. Ride e parla. Mi piacciono i suoi occhi quando ride. Mi piace quando ride. 

Rimane seduta da sola e beve il suo cocktail. È quello che aspettavo, è il mio semaforo verde.

Mi avvicino sicura, fino a un passo da lei. "Tu non puoi stare qui seduta. Ora ti alzi e balli". Mi guarda incredula, non se lo aspettava. "Ma il mio cocktail?".  "Lo poggi da qualche parte, non mi interessa. Tu ora ti alzi e balli". Le porgo la mano e le sorrido. Si alza e mi segue, verso il centro di quella piccola pista. Sento gli occhi della mie e delle sue amiche su di me, sento anche il sorriso Ma te pareva della Simo. Sorrido, la osservo da vicino mentre balliamo. Ha le mani piccole e gli occhi scuri come i capelli. È su di giri, almeno quanto me. Balliamo, parliamo, ci guardiamo. Conduco il gioco. Partono silenti sfide. Ridiamo.

Sono tornata da poche ore, sono a casa. Il mio mondo è stato stravolto e le cose da affrontare sono tante. Ma non ora, non oggi. Oggi sono a una spanna da terra.

11 giugno 2015

Alla fine di un giro

Lo ricordo come fosse successo un paio di settimane fa e non quasi quattro anni. Allo stesso tempo è così lontano da sembrare il ricordo di un'altra persona.

2 Settembre 2011. 
Siamo alla fine della Selection Week, ultimo giorno, ultime ore di ansia prima di sapere se si è dentro o meno. Tra applicanti non riusciamo quasi a parlare di cosa sarà, quasi parlarne possa frantumare il sogno. L'idea di pranzare in mensa non mi va proprio, così colgo al balzo l'invito a mangiare un panino sulla riva dell'Elba insieme ad altre tre applicanti. Siamo tutte da una nazione diversa, un'italiana, una tedesca, un'indiana e un'egiziana. Il tempo scorre piacevole e quasi ci passa di mente che è tempo delle buste, di quella lettera che ci dirà del nostro futuro.
Ore 6 pm. Siamo tutti nell'aula del primo giorno, dove ascoltammo ciascun PI (NdR principal investigator) parlare della propria ricerca. Su un paio di scrivanie sono disposte le buste. Cerco quella che reca il mio cognome, la trovo, mi sposto da qualche parte e la apro. E non voglio crederci, sono dentro. Devo rileggere ancora. Sono veramente dentro, ce la ho fatta, sono passata. Sono un PhD student, o meglio, lo sarò qui. Chiamo Simo, le devo dire. Sono passata davvero. Chiamo i miei e mio fratello. Sono passata.
Sembra di indossare degli occhiali strani, tutto sembra diverso ora. La luce dalle finestre è diversa. Non ho il coraggio di chiedere in giro, so che non tutti siamo passati. Ma le tre ragazze con cui ho passato il pranzo sono passate, le ritroverò qui tra qualche mese. È una strana sensazione, quell'aula mista di gioia e delusione. 
La sera scorre, c'è il PhD Party. Il cibo non è granché ma che importa, l'alcol sopperisce ampiamente. Bevo e rido. Bevo e scherzo. Bevo e parlo. Bevo e ballo. C'è anche il mio futuro capo, mi passa a salutare, ci rivedremo in due mesi, a inizio Novembre, per il Lab Retreat. E comunque io bevo. 
È passata la una ormai, sono allegrotta e stanca. È tempo di nanna che il giorno dopo si riparte per Milano.

3 Settembre 2011
Lascio Dresda sapendo che tornerò, due mesi e sono qui di nuovo. È strano partire per Milano, per la mia città, per il posto prima tanto odiato e ora amato profondamente, e sapere quando esattamente ripartirò per lasciarla. Probabilmente per tanti anni o per tutta la vita. 
Sono ancora stordita da questa settimane e soprattutto dalla serata precedente. Non so neanche cosa aspettarmi dal mio ritorno a Milano. Non me lo chiedo, la mia mente è in un altro mondo. Ho il sorriso stanco di chi ha dato tutto. 
Il viaggio va tranquillo, a Francoforte ho tempo di raggiungere il mio gate senza lasciarci i polmoni. Sto tornando a casa ma solo per due mesi. È tutto estremamente strano. Sono passata, ho una posizione da PhD Student. Ho raggiunto il mio obbiettivo e ora posso smettere di essere [scazzata mode on]. Questi ultimi mesi di intensi e dolorosi finiti, ho raggiunto il traguardo. Sono felice ma ho un retropensiero che non mi lascia, sta lì e lo so cosa mi dice. Lascio Milano, lascio la città che più mi ha cambiato e stupito. Lascio Milano, lascio le persone a cui più devo la Ste di ora. Sarebbe successo, era questione di poco. Lo so. Ma nella felicità questo fa male.
Arrivo a casa che sono le 10.30 pm. Stanca. Chiamo i miei. Sento Simo. C'è una serata, disco, il solito gruppo. La stanchezza va, può aspettare. Ora è tempo di festeggiare qui. 
Mi passano a prendere un oretta dopo, io sono pronta alla serata. La stanchezza non c'è più. C'è Simo, l'abbraccio finalmente. È contenta, la Ste ce la ha fatta. È passata. 
Poi via verso la disco. Ci sono un po' tutte e tutte a congratularsi. È la mia serata. Si beve e si scherza. Si beve e si ride. Si beve e si parla. Si beve e si balla. Si beve.
Usciamo fuori io e Simo. L'aria è fresca e un po' umida dalla pioggia che c'è stata. Peccato che la parte all'aperto non sia utilizzata oggi. Simo porta la sigaretta alla bocca, fa un tiro e mi guarda negli occhi. "Allora te ne vai". La guardo negli occhi e vedo quello che sento io, lo sapevamo entrambe ma comunque farà male. 

Si arriva, si cresce, si vive, si parte. È un ciclo continuo, come il giorno e la notte. Siamo alla fine di questo giro e uno nuovo sta per iniziare.

9 giugno 2015

Momenti adolescenziali

Ritrovarsi la mattina a canticchiare insistentemente Tiziano Ferro e sentirsi di nuovo adolescente.

Perché piccola potresti andartene dalle mie mani 

8 giugno 2015

Ci vorrà un po' di tempo

Ho rimesso in ordine il blog: nuovo tema, nuova foto, tutti i post sono stati modificati, non sono più di colore grigio-illegibile ma neri, alcuni link e foto sono andati persi.
Ho soprattutto letto il blog, dall'inizio alla fine. Post dopo post. La prima cosa che ho pensato è che voglio bene alla vecchia Ste; nonostante gli errori, le sportellate in faccia, le pippe mentali, le voglio bene. Così simile ma allo stesso tempo diversa da sembrarmi una sorella minore. Mi ha fatto sorridere leggermi di nuovo, vedere me stessa dimenarsi in tutti i cambiamenti vissuti in quei tre anni e poco più mi ha fatto tenerezza.

La vita di questo blog è rallentata poco dopo la mia laurea e si è praticamente fermata una volta che mi sono trasferita in Germania. Ho trascurato questo luogo per praticamente quattro anni, presa dallo stare dietro la mia vita in continuo cambiamento. 
Non è il tempo che mi è mancato, ma l'onesta nel mettere nero su bianco pensieri e paure, vittorie e sconfitte. Lo ho capito rileggendo questo blog. In questi anni mi sono lasciata andare, ho spesso continuato a vivere senza pormi domande troppo profonde.
Eppure ora sono qui, di nuovo. Completamente diversa dalla ragazza che si preparava a partire verso una nuova avventura, lasciando a Milano alcuni degli amici più cari e un cuore in mille frantumi. Sono passati praticamente tutti i miei anni del dottorato, se tutto va bene in pochi mesi anche su questo porrò la parola fine.
Ma prima voglio provare a recuperare sprazzi di questi anni, metterli nero su bianco prima di dimenticarli. Voglio scrivere di Limo, di Biker e di Sun. Degli alti e bassi della vita in lab. Del mio rifare vecchi errori ma, alla fine, del mio essere felice.
Ci vorrà tempo, un po'.

4 giugno 2015

Ben E. King - Citazione

No I won't be afraid
Oh, I won't be afraid 

Just as long as you stand, stand by me

3 giugno 2015

Jacques Prévert - Citazione

Mais les enfants qui s'aiment 
Ne sont là pour personne 
Et c'est seulement leur ombre 
Qui tremble dans la nuit 
Excitant la rage des passants 
Leur rage, leur mépris, leurs rires et leur envie

Quando si parla di diritti, quando si parla di amore e di chi amare, non esiste una via di mezzo. O sei con me. O sei contro di me.