31 luglio 2008

Certezza della scopata (perdonate il vocabolo poco fine)

Nella volontà di ridurre al minimo possibile il tono polemico, ho aspettato qualche giorno cosicché le scatole smettessero di girare, o almeno rallentassero. Comunque avverto chiunque possa prenderla a male che è nelle sue facoltà il non leggere.
Tornando a bomba, qualche sera fa ho avuto la triste (e scazzante) impressione che per alcuni ragazzi, più che la certezza della pena di cui discutono alcuni politici e pseudopolitici, è di vitale importanza la certezza della scopata (e riperdonatemi la parola volgare). Adesso non voglio dire che non sia un atto di una certa importanza, anzi tutt'altro. Ma certamente non è una cura prescritta dal medico!
Ora io non sono un automa, per cui non sono programmabile né da me stessa né da altri. Anzi sono completamente l'opposto, sono una persona istintiva in alcune situazione, per cui non decido a priori cosa fare ma faccio ciò che in quel momento mi viene naturale fare. Allora, benedetto ragazzo da mezza storia (per di più estiva), non mi scassare le scatole con l'atteggiamento inc******, le parole buone a niente e la faccia da vittima del mondo e cane bastonato! (sì, sono ancora abbastanza scazzata...). Non mi venire a dire Non iniziare le cose se sai che non puoi finirle. Ma cosa è? un lavoro che devo avere l'obbligo "morale" di finirlo? Ma ti sei bevuto le tue sinapsi a cena? Né tanto meno Le becco tutte io, che la parte da sfigato non ti fa certo acquistare punti. Cosa sono io? Un piatto di Quattro salti in padella Findus? Basta aprire e scaldare per aver davanti qualcosa di pronto, facile da preparare e a colpo sicuro? Ma va va...

29 luglio 2008

Spicchio di luna rossa



Prima luna rossa dell'estate...speriamo porti i sogni.

27 luglio 2008

Dopo 11 mesi

Ieri sera, anzi ieri notte (era quasi l'una) ho incontrato Mattia, dopo 11 mesi di totale silenzio. Mi ha visto, mi ha salutato simpatico come sempre, si è lamentato che non mi sono mai fatta sentire... Cappero anche questo! Ora io non mi sono mai fatta sentire? La mia risposta sorridendo è stata Ti ho scritto un paio di volte su msn, non hai mai risposto e ho lasciato perdere (sottointeso Mica posso stare dietro a te). E lui Ma tu sei sempre occupato (si è ricordato pure il mio nick che è tutto dire visto che è una frase in inglese non certamente ovvia). Io ho risposto Provavi, se non ti rispondevo ero realmente occupata, se non significa che era una c*****a.
Lo vedo pochi giorni, martedì io sarò di nuovo a Milano fino al 7 Agosto e lui parte il 10. Forse è megio così.

26 luglio 2008

Il mio Mare

Tra qualche ora sarò al mare, a scrivere la tesi ma sarò al mare. Quel mare, il mio mare, quel mondo che ho lasciato 11 mesi fa e che mi affascina e sconvolge ogni volta che ci torno, sebbene siano 13 anni che vado sempre allo stesso posto. Conosco ogni angolo e ogni angolo ha una parte di me, una storia, un aneddoto, un sogno,... Ci sono io in quel mare, in quella spiaggia, in quei prati. E' la mia seconda casa, è il mio vaso di emozioni e ricordi, è il posto dove ho fatto più cazzate (fatemi passare questo termine poco fine), è il posto dove ho gioito e sofferto di più, è il posto che conosce le mie risate e le mie lacrime (sempre e comunque odiate), è il posto che mi cambia radicalmente, è il Mare con la M maiuscola per me. E se i tuffi nel passato sono sempre e comunque pericolosi, specie se quel passato ancora così tanto non lo è, lì anche quelli mi permetto quando distesa sull'erba parlo con le stelle. Come si può parlare con insiemi di atomi posti a miliardi di anni luce? I misteri di una mente razionale e di un'anima che tutto è tranne che razionale.
Ho un po' paura di questa estate, ho paura di come affronterò alcune situazioni, ho paura di rimane divisa tra il mare e Milano, tra cose che non so bene se neanche esisteranno in futuro anche se ci spero. Ma anche questa paura è una scarica di adrenalina degna di essere vissuta.

La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose. E le cose buone non muoiono mai.
Le ali della libertà

25 luglio 2008

Ho perso le parole

Sono di nuovo in Calabria, anche se non so per quanti giorni. Vorrei scrivere qualcosa di più ma al momento non trovo parole, o come canta Ligabue: Ho perso le parole...

22 luglio 2008

Finito!

Chissenefrega se non è stato l'esame più bello di questo triennio, chissenefrega se mi sarebbe piaciuto dimostrare di più, chissenefrega se non ho neanche mezzora di sonno sulle spalle...

HO FINITO GLI ESAMI DEL TRIENNIO!


Questa è l'unica cosa che conta.


Comunque, dopo una mattinata estenuante in preda all'aria condizionata a palla nelle aule e alla psicosi da esame, ho passato un "meritato" pomeriggio a non far niente. In realtà qualcosa la ho combinata: girato i negozi di Corso Buenos Aires con Eli, con compere annesse (compresa la t-shirt al Puma Store dopo esser entrate per la seconda volta per certi occhi azzurri [veramente belli aggiungo io] del commesso, di cui Eli sa qualcosa...). Conclusione del pomeriggio con fase polleggio ai giardini di Porta Venezia.

Ovunque faccia foto, non può mancare quella al cielo: a testa in su dai giardini di Porta Venezia.

21 luglio 2008

Paulo Coelho - Citazione

Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l'inatteso accada.

20 luglio 2008

Alla faccia delle pappine Mellin

Leggendo uno dei blog dei miei Bloggerando (per l'esattezza Il mignolo col prof ) mi sono ricordata che sul mio portatile ho qualche mia foto di quando ero una "piccola" pargoletta . Quella che inserisco oggi risale all'Agosto 1987, quando avevo poco più di 7 mesi (contando che sono nata a fine Dicembre).
Sono la bimba riccioluta con gli occhi spalancati che mangia una fetta di torta in braccio alla mamma.

Che dire...alla faccia delle pappine Mellin!

19 luglio 2008

Le 65 visite inaspettate

Sono appena passata dal mio vecchio blog, lo faccio quotidianamente perchè mi permette di controllare se qualcuno che conosco ha aggiunto novità. Si tratta di un MSN space aperto nel Dicembre del 2005, dove ho scritto il mio primo post il 2 Gennaio (dopo un capodanno un po' teso con mio padre) e l'ultimo il giorno del mio compleanno. Dopo di allora inserisco solo foto, per lo più fatte da me (per l'esasperazione di qualche mia amica visto che giro quasi sempre con la fotocamera). L'organizzazione degli space di MSN ti permette di vedere, oltre le "novità" dei contatti della mailing list, quanti hanno visitato la tua pagina quel giorno e da quale url sono arrivati o quale url dello space hanno aperto. Così ho scoperto che visitatori virtuali sono arrivati al mio blog con le più disparate di ricerche su Google. Ieri il mio msn space è stato visitato la bellezza di 65 volte, un bel numero pensando che non aggiungo foto da quasi un mese ormai. Ma non è questo quello che più mi ha colpito. L'url da cui sono entrati è quella di un post scritto da Mattia nel giugno del 2007 dove parlava dell'avvicinarsi dell'estate, uno dei pochi post se non l'unico dove, commentando, avevo lasciato visibile il link del mio blog. Per di più la maggior parte delle pagine che sono state aperte contengono post o che ho scritto prima di partire per il mare, o che ho scritto una volta tornata dal mare, o in cui si fa velatamente riferimento a Mattia, nonché le foto dell'estate 2005 (ossia l'estate che lo ho conosciuto) ma non quelle delle vacanze successive. Affermo subito che non può essere Mattia per due motivi:
- al momento si starà già godendo il mare in Calabria;
- non ha mai visitato il mio space partendo da un commento, di sicuro dall'estate scorsa.
Chi sarà? Nuovo mistero? Boh. Magari è solo la mia fantasia che galoppa, in fondo i riferimenti a Mattia li possono capire solo io e veramente poche altre persone (neanche lui, penso, possa capirli). Però ha fatto un effetto strano, quasi di sorpresa.

13 luglio 2008

Da leggere

Con questo titolo un paio di giorni fa mi è arrivata una mail. Premetto che non sono un'amante delle catene, anzi sono abbastanza insofferente (anche perché sono poco scaramantica, sebbene sono calabrese doc). Però ci sono quei rari casi in cui, invece delle solite minacce di sfiga, si tratta di una lettura piacevole e divertente. Insomma qualcosa per cui valga la pena staccare un po' dalla studio.
Faccio il copia-incolla di questa mail mandatami da Rachele. Buona lettura.

Dedicato a tutti gli adulti contemporanei pseudo-intellettuali neuro-ipocondriaci (ovverosia, tutti noi)....

Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua (sí, e poi pisciarli, che richiede il doppio del tempo che hai perso in berteli).
Tutti i giorni bisogna mangiare un Actimel o uno yogurt per avere gli "L. Casei Immunitas", che nessuno sa bene che cosa cavolo sono, peró sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi batteri tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'infarto, e un bicchiere di vino rosso, sempre contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che giá non mi ricordo per che cosa era.
Se li bevi tutti insieme, ti puó venire un'emorragia cerebrale, peró non ti preoccupare perché non te ne renderai neanche conto.
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a cagare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo in mangiare se ne vanno 5 ore.
Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia: dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo il banano i denti... e cosí via finché ti rimangono dei denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, risciacquarti con Listerine... Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore lí dentro.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, piú le 5 necessarie per mangiare = 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la tele per tre ore al giorno...
Giá, ma non si puó, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora (per esperienza: dopo 15 minuti torna indietro, se no la mezz'ora diventa un’ora).
Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante, bisogna innaffiarle tutti i giorni. E anche quando vai in vacanza, suppongo.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, peró senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione. Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico (in proposito ti ricordo che bisogna lavarsi i denti dopo che si mangia qualsiasi cosa!).
Bisogna anche avere il tempo di scopar per terra, lavare i piatti, i panni, e non parliamo se hai un ane o ... dei FIGLI???
Insomma, per farla breve, i conti mi danno 29 ore al giorno. La unica possibilitá che mi viene in mente é fare
varie cose contemporaneamente; per esempio: ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta cosí ti bevi i due litri d'acqua.
Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca fai l'amore (tantrico) al compagno/a, che nel frattempo guarda la tele e ti racconta, mentre tu lavi anche per terra.
Ti é rimasta una mano libera? Chiama i tuoi amici! E i tuoi! Bevi il vino (dopo aver chiamato i tuoi ne avrai bisogno). Il BioPuritas con la mela te lo puó dare il tuo compagno/a, mentre si mangia la banana con l'Actimel, e domani fate cambio.
E meno male che siamo cresciuti, se no dovremmo trangugiare un ALPINITO Extra Calcio tutti i giorni.

Uuuuf!


Peró se ti rimangono due minuti liberi, invia questo messaggio ai tuoi amici (che bisogna innaffiare come una pianta), fallo mentre mangi una cucchiaiata di Total Magnesiano, che fa un mondo di bene. Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d'acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, giá non so piú cosa sto facendo, sento

peró che devo andare urgentemente al cesso. Così ne approfitto per lavarmi i denti....
Un caro saluto uomini e donne moderni!

11 luglio 2008

Stefà! Giusè! Cchi facite?

Fin quando io e mio fratello abbiamo abitato sotto lo stesso tetto è stato un litigio continuo, non eravamo d'accordo su niente e potete immaginare l'esasperazione di mia madre. E non erano solo i 5 anni di differenza che c'erano, ma qualcosa che oggi, dopo tutti questi anni, non so spiegare (che rimanga tra di noi, mia madre dice che tra i due il carattere più forte lo ho sempre avuto io, tanto è che non ero io a adeguarmi a quello che voleva fare lui, ma il contrario). Una sorta di trattato di pace è stato firmato quando eravamo a più di 800 km di distanza, ossia quando lui è diventato studente universitario a Pisa e io neo-liceale a Cosenza. Dei 14 anni passati a condividere le stesse mura, ricordo che in una sola occasione ci mettemmo d'accordo: nell'organizzare uno scherzo a mia nonna.
Dovevo avere 4 o 5 anni e mio fratello 9 0 10 anni, non di più perché ancora vivevamo nell'appartamento sopra quello dei miei nonni, in una palazzina di 4 piani fatta costruire da mio nonno e quando i miei lavoravano, mia nonna badava a noi piccoli scalmanati. Non so come ci venne in mente l'idea dello scherzo, fatto sta che il giorno prima, nella stanzetta che condividevamo, prendemmo il registratore blu della Chicco (quello che aveva il tasto rec colorato di rosso e tutti gli altri bianchi), una audiocassetta, che nei miei ricordi è arancione, e tutto ciò che poteva fare rumore: doveva infatti inscenare uno dei peggiori litigi con tanto di grida, insomma una cosa fatta per bene. Non so come i miei non se ne accorsero, so solo che eravamo estremamente soddisfatti del risultato. Il giorno dopo venne mia nonna a guardarci durante la mattina, noi giocavamo normalmente nella stanzetta mentre lei stava in cucina, forse a cucinare, non ricordo bene. Decidemmo di mettere in atto il nostro "piano": mio fratello posizionò il registratore vicino alla porta aperta, alzò il volume al massimo, premette play e ci nascondemmo nell'armadio a muro enorme che avevamo in stanza. Di punto in bianco, nel silenzio dell'appartamento, si sentì un casino enorme di rumori metallici, grida e quanto altro. Mia nonna, nel sentire tutto questo baccano, si scapicollò (per quel che poteva a quasi 70 anni) dalla cucina alla stanzetta gridando: Stefà! Giusè! Cchi facite? (ossia Che fate?).
Non ricordo quale fu la reazione nel vedere il registratore e nel sentire noi che ridevamo a crepapelle nell'armadio, ma fino a allora così tanto non mi ero mai divertita.
Il motivo per cui ho pescato questo ricordo sarebbero parole "di troppo" in questo momento, pensarci ora è un tuffo al cuore.

10 luglio 2008

Mistero del commentatore anonimo

Squillino le trombe (e non invertite le parole...potrebbe uscirne fuori qualcosa di politically incorrect): ho risolto l'enigma del commentatore anonimo (per chi non fosse a corrente o si fosse dimenticato leggete il 22 Giugno) grazie al prezioso aiuto di Eli.

Ebbene la storia si svolge così:
- Domenica 22 Giugno, Ste decide di scrivere un "commento personale" sulla manifestazione Pallanottebianca svolga giusto la notte prima, senza troppi peli sulla lingua
- Lunedì 23 Giugno, giunta a Cosenza, entra nel suo blog e nota un commento al suo post, lasciato da un anonimo e il suo primo pensiero è Porca pupazza, che figura di m****!. Cosa è successo? Quello che neanche le mie previsioni potevano prevedere: il presidente del Vimercate (a cui devo tutto ciò e che gentilmente, ehm, ringrazio) va su Google e, secondo la mia tesi, cerca Pallanottebianca. Trattandosi ancora di lunedì mattina, a aver scritto qualcosa a proposito sono in pochi (tra cui io), per cui indovinate cosa va a leggere? il mio post ovviamente. Innanzitutto precisa ciò che io non sapevo, da qui il commento anonimo. Ma questo non basta: conoscendo bene le persone citate (alias Matteo, il mio allenatore, e Alberto Mussi, meglio noto come "l'amico di Matteo") ha la brillante idea di prendere in mano il telefono e di raccontare loro della "scoperta" (della serie: come essere platealmente sputtanati ).

Caso chiuso. Alla prossima figura di m****.

8 luglio 2008

In biblioteca il martedì mattina (anche se è quasi ora di pranzo)

Sono in biblioteca a studiare l'ultimo esame e a iniziare, si spera, questa benedetta tesi...e seduto al tavolo di fronte il mio c'è un gran bel pezzo di ragazzo (complimenti alla mamma e al papà) che non ho mai visto qui in università. Da dove esce? Che mi possa esser sfuggito in precedenza dubito, conoscendo il mio occhio clinico e telescopico per queste cose...mmm. Devo saperne di più.
Vabbè torno a studiare.

7 luglio 2008

Nazim Hikmet - Citazione

Sono troppo scazzata per scrivere qualcosa che non rifletta questo stato d'animo.


Il più bello dei mari 
è quello che non navigammo. 
Il più bello dei nostri figli non 
è ancora cresciuto. 
I più belli dei nostri giorni 
non li abbiamo ancora vissuti. 
E quello che vorrei dirti di più bello 
non te l'ho ancora detto.

Non ha un motivo questa citazione, semplicemente questa composizione di parole ha un effetto rilassante, almeno su di me. E' decisamente ne ho bisogno.

6 luglio 2008

Che testa di cappero!

Non è la cosa più bella da dire ma che ci posso fare se questo benedetto ragazzo è un'emerita testa di cappero? Come definireste voi un ragazzo che, nel coprirsi con l'ombrello non si rende conto che la ragazza che gli sta accanto si sta bagnando? Già perché avevamo un ombrello in due (il mio per l'esattezza) e ci siamo presi in pieno l'acquazzone di oggi pomeriggio. All'inizio non pioveva così forte, poi quando è iniziato il diluvio con il vento che sferzava gli ho fatto notare che l'ombrello era al quanto inutile (e soprattutto non permetteva di correre), la sua risposta è stata: l'ombrello è sempre utile. Stavo per dire: vabbé contento tu!, ma poi ho preferito lasciargli l'ombrello e correre verso un riparo di fortuna (alias un maneggio).
Mah...

Distillato di violenza

Poco fa ho seguito la ricostruzione fatta da Carlo Lucarelli e dai suoi collaboratori sulla Banda della Uno Bianca. Prima di stanotte, i fatti del tempo li ricordavo per sommi capi, nel 1994 (anno dell'arresto dell'intera banda) ero una bambina a cui poco interessavano i tg (tranne che prima di quello delle 20:30 su Rai 2 fossero trasmessi i cartoni animati). Ora tento di immaginare quale fosse il clima di tensione vissuto a Bologna e dintorni in quegli anni e l'unico paragone che mi viene in mette è il clima che c'è stato nel nord-est italiano a causa di Unabomber: l'impossibilità di esser sicuri mentre si cammina e, soprattutto, il terrore per quelli che normalmente sono oggetti comuni, quali la Fiat Uno (a quei tempi certamente una delle auto più frequenti per le strade) o gli involucri dei Kinder Sorpresa.
Ma non è questo quello di cui ho voglia di scrivere, o meglio non è il fatto specifico in se per se, ma una domanda, un dubbio che ho da un po' di tempo: La civiltà umana ha per forza bisogno del suo "distillato quotidiano" di violenza per andare avanti, quale inconfondibile segno della sua evoluzione? Non voglio fare la ragazza filosofica, né tanto meno psicologa ma mi rendo conto come la mia curiosità non mi abbia permesso di cambiare canale durante la puntata di Blu notte - Misteri italiani e mi abbia portato a leggere libri quali il più famoso Romanzo criminale di De Cataldo, ma anche Fattacci di Cerami (narrazione di 4 omicidi che hanno "fatto epoca" nella seconda metà del secolo scorso), Poliziotto senza pistola di Serra (romanzo autobiografico sulla Milano degli anni di piombo) e Educazione di una canaglia di Bunker (libro che attualmente sto leggendo, romanzo autobiografico di questo scrittore di noir americani, reputato un caposaldo da Quentin Tarantino, giusto per rendere l'idea). La stessa curiosità che, all'indomani del massacro al Virginia Polytechnic Institute, mi portò a seguire uno special notturno sulla Columbine High School e a ricerche su internet. Il tentativo, quasi sciocco, era quello di capire, capire cosa possa passare per la testa di chi si sveglia la mattina con la decisione di compiere un massacro. L'unica frase che mi venne in mente, dopo tutto quello che avevo visto e letto, fu Cerco di capire, sebbene ho paura. Sì, cerco di capire, di entrare nei strani meccanismi della mente umana ma è solo per quello che obbligo i miei neuroni a una tempesta di scene violente? Si tratta solo di "menti distorte" che compiono atti, che tutto sembrano tranne che umani, e di "gente comune" che segue i fatti o è presente nel nostro inconscio un calice di violenza da riempire tramite atti diretti e/o indiretti al fine di "star bene" con il proprio inconscio? Fermandosi agli atti criminali tutto sembra così lontano, eppure scandagliando il quotidiano abbiamo di fronte tanti distillati di violenza sotto i nomi di violenza verbale, scontro fisico non giustificato durante una partita (e a me viene in mente la mia pallanuoto), bondage, sadomasochismo, film e libri horror, autolesionismo, violenza psicologica, piercing e tatuaggi (con questo non voglio inserire chi ha piercing o tatuaggi tra le persone violente, io sono la prima ad averne se guardate un post vecchio, ma di certo non annovero queste pratiche tra le più "gentili"), punizioni (che siano fisiche o no), ...
Il dubbio, quale tarlo della mia mente, mi rimane.

5 luglio 2008

15 anni di differenza

Sono il solito "danno", c'è poco da dire. Cosa ho combinato questa volta? Domani esco con un "ragazzo" e fin qua tutto normale (anzi visto come ho passato queste settimane ci vuole proprio un po' di aria diversa e soprattutto star lontana dai libri)... Piccolo particolare: è 15 anni più grande di me. Ops...
Non è propriamente un "danno", solo che è "strano" (almeno lo è per me).

A dado tratto, domani si vedrà...

4 luglio 2008

Ancora non ci credo

Ho preparato un esame da 60 ore, per di più di economia aziendale&co. (non esattamente il mio campo di studi), in 3 giorni giusto per fare un tentativo sperando di evitare di darlo a settembre...e ho preso 28.

Ancora non ci credo.

E ne manca solo 1.

1 luglio 2008

Piccoli sassolini

La realtà è che continuo a controllare se nel suo msn space c'è qualcosa di nuovo, una sorta di curiosità, di domanda "ma sei ancora vivo, anche se non per me?". Che ci posso fare, sono fatta così, le pietre che metto sopra sono piccoli sassolini e ci prima di coprire tutto ci vuole tempo.