22 giugno 2008

Pallanottebianca

Con questa notte appena trascorsa ho concluso la fase pallanuoto per quanto riguarda questo anno, per toccare di nuovo il pallone ci vorrà ottobre. Sono distrutta a livello fisico, giocare più partite in poche ore è massacrante; se poi si fanno squadre miste e capita un giocatore dei master alto, grosso e cattivo vi lascio immaginare...in realtà, in quanto a cattiveria, devo ammettere che questa volta sono stata alla pari. Non ho certo fatto falli gratuitamente, ma ho restituito tutto pan per focaccia: vuoi sfruttare, credendoti l'uomo più furbo del mondo, il fatto che sei fisicamente più forte di me? Bene ti faccio vedere che non sei capace. Dolori a parte è stata una nottata grandiosa, non mancava la rivalità tra le squadre, ma soprattutto c'era birra, vino, vodka e tanto casino. Senza contare che, accanto alla piscina, c'è stata la festa del PD, quindi altra birra insieme a costolette e mazurca. Adesso dovrei almeno dire qualche parola su qualcuno, ma non so quali. Non ricordo il suo nome, tutti lo chiamavano Mussi e noi ragazze lo chiamavamo "l'amico di Matteo", non ricordo neanche se mi abbia detto il suo nome, comunque lo avrei dimenticato lo stesso (difficilmente ricordo i nomi la prima volta che me li dicono). Non ho un motivo in particolare per cui mi ha colpito, o meglio ci sarà ma non so quale è. Sono le sensazioni le lanterne che mi guidano e raramente ho la possibilità di chiedere perché e, fin ora, non hanno mai sbagliato. Da prima che iniziasse la Pallanottebianca avevo incollata a me la sensazione che "l'amico di Matteo" mi avrebbe colpito. Alla fine ho sentito che era ed è qualcosa di irraggiungibile e intoccabile. Per questo lo metterò da parte, insieme a quelli che sono rimasti solo nella mia testa.

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