31 gennaio 2010

Carnevale di Viareggio

Sono stata per la prima (e, fin ora, unica) volta al carnevale di Viareggio nel lontano 2003, quando ero ancora una spensierata liceale. Ricordo bene che allora uno dei personaggi dei carri allegorici era un certo Silvio Berlusconi e i suoi vari "crucci" (giustizia in primis).


Scorrendo le notizie sul sito dell'ANSA mi salta all'occhio la notizia sul carnevale di questo anno e, guardando un po' di foto in giro per il web, chi risulta essere uno dei protagonisti? Silvio mani di forbice.

Sogni strani a go go

Sono 4 notti che sto facendo sogni veramente strani, quasi al limite dell'assurdo.
In quello di stanotte dovevo essere su per giù diciassettenne. Ricordo poco se non il fatto che era coinvolta la mia gatta Miss (che mi volevano portar via), una gita e il mare (esattamente il mio mare). C'era anche la "lotta" con uno strano uccellino che voleva entrare nella mia stanza tramite uno spazio tra zanzariera (che a Cosenza neanche ho) e davanzale e io che tentavo di impedirlo.
Mah...

29 gennaio 2010

Need something else

Ho bisogno di qualcos'altro. Ho bisogno che qualcosa cambi di nuovo. Ho bisogno di movimento, di scosse, di smuovere la terra, di spazzare via le foglie cadute come fa il vento. Ho bisogno di mettere di nuovo in discussione, di mettermi di nuovo in discussione. Ho bisogno di nuove facce, nuovi posti, nuove prospettive. Quello che c'è ora comincia ad essere una gabbia, comincio ad essere insofferente. Ho voglia di altro.

28 gennaio 2010

Baustelle - Citazione

La vita va
E’ perpetuo il moto

27 gennaio 2010

Io, gli altri e la risata irrefrendabile

Forse tentare di ragionare su più cose contemporaneamente non fa bene. Non lo so. In realtà ora mi trovo a pensare, mi pongo delle domande cercando nascoste nel mio inconscio le risposte.
Sono a telefono a parlare, anzi esattamente ascolto, quando scoppio a ridere senza alcun motivo e senza riuscire a fermarmi in alcun modo. Rido in un modo così convulso che mi scendono le lacrime. Provo due, tre, quattro volte a riprendere un po' di fiato ma niente, non riesco a frenarmi. Alla fine non so distinguere bene se stia ridendo o piangendo. Chiudo la telefonata per dignità scusandomi una decina di volte ed esco a prendere una boccata di aria e di fresco, sento come un nodo della peggior specie stretto alla gola.
Una risata isterica? una risata liberatoria? una risata dovuta ad ansia/stress? Non lo so. Non so neanche se definirla risata visto che la sensazione che mi è rimasta addosso non è delle migliori. Poi non riesco a ricollegarla realmente a niente che mi riguarda nel breve periodo. Anzi la mia giornata è iniziata con Tender dei Blur e un sorriso che partiva da un orecchio ed arrivava all'altro, tanto da notarlo più o meno tutti in laboratorio. Uscita dal laboratorio stava anche nevicando e la neve mi fa regredire ad uno stadio infantile. Se è quel paio di minuti di "respiro convulso" incontrollabile sono dovuti ad isteria o simile me lo sarei aspettato in un altro qualsiasi giorno ma non oggi. I don't know. Per questo chiedo al mio inconscio.
Lo so che il primo pensiero che passa per la testa è Ma quante pippe mentali ti fai per una risata (isterica o no)?, ma il nodo alla gola ancora non è andato via del tutto e non è propriamente bello da sentire.
Un pensiero, in parte scaturito da ciò, riguarda un mio atteggiamento che devo altrettanto frenare. Ripreso il controllo di me, la prima ondata di messaggeri sinaptici che passava da un neurone all'altro della mia testa ha scaturito il bisogno di dover parlare con qualcuno di ciò. Anche se più del fatterello in se per se non c'è da dire, io ho sentito la necessità impellente di doverne parlare. Visto l'orario ben poco adatto alla conversazione, il risultato è stato un senso di quasi "delusione", o meglio, di "bisogno insoddisfatto". Per me ciò è una sorta di "spia d'allarme", che insieme ad altre significa che sto diventando troppo dipendente dagli altri e che devo recuperare un po' del mio distacco razionale e della mia capacità di essere individuo a se stante.
Anche questo può sembrare esagerato, ma io devo confrontarmi con il mio passato. Ed il mio passato mi dice Watch out!

23 gennaio 2010

Luciano Ligabue - Citazione


Questa è la mia vita
Se entri chiedimi permesso

Sorprendere

Lasciare che la "vita" ti sorprenda alla fine non è così male. Dipende molto da te. Notte.

E' bello sentire la voce di una persona quando riesci a sorprenderla, nel suo tono senti il sorriso che sei riuscita a far sbocciare malgrado il "freddo".

22 gennaio 2010

Say goodbye

Ho trovato la scusa della cioccolata calda (anche se tanto "scusa" non è) per portarti questo libro. Ora sto ponderando a un modo per lasciartelo senza che tu te ne accorga, o meglio senza che tu te ne accorga quando ci sono ancora io. Sono giorni che ho in testa di regalartelo ma solo oggi ho fatto in tempo a passare dalla Feltrinelli. È una cosa che ho in testa da quando lo ho ripreso in mano. E’ il libro che mi hai visto leggere qualche mattina fa sulla 93, sarà più o meno la 6a-7a volta che lo rileggo. E’ uno di quei libri da rileggere in alcuni momenti, questo per me è uno di quei momenti.
Appena dopo aver deciso che ti avrei preso questo libro ho iniziato a pensare a cosa scrivere, cambiando versione di volta in volta. La realtà è che vorrei scrivere qualcosa di sensato e qualcosa che dia un “senso” a questo regalo ma è un fatto troppo istintivo per poter tradurlo in parole scritte.
La mia copia di questo libro e piena di “orecchie” perché io non uso segnalibri quando i libri sono i miei, poi in questo caso ho lasciato varie “orecchie” nelle pagine in cui ho trovato qualcosa da ricordare e da ritrovare facilmente in futuro. In fondo i libri vanno vissuti. In questa pagina però hai trovato un segnalibro, mi piaceva troppo e lo ho preso.
In tutto questo non mi chiedere perché ti sto facendo questo regalo, una cosa che mi distingue da sempre è il fatto di non dover avere un motivo per fare un regalo, almeno non un classico motivo. Lo ho detto prima, è una cosa che faccio di istinto.

Ste


20 gennaio 2010

Fondamentalmente

Sto seduta sul letto con il mio Lello, o Lollo che dir si voglia (ossia il mio MacBook...sì ho dato un nome al mio nuovo portatile, ma averlo è stato un parto), sulle gambe e una Leffe Blond sul "comodino" (se così posso chiamare ciò che sta alla sinistra del mio letto). Fondamentalmente cazzeggio su internet. Fondamentalmente non voglio pensare, sono già abbastanza girata di scatole senza spremermi ulteriormente le meningi.

19 gennaio 2010

Voltaire - Citazione

Madness is to think of too many things in succession too fast, or of one thing too exclusively.

18 gennaio 2010

Delfina Rattazzi - Citazione

La parola chiave era "compassion", che non significa compassione, ma piuttosto empatia, capacità di entrare nella pelle di un altro. Il contrario del narcisismo. E' l'apertura agli altri. Significa accettare di essere feriti. Consapevoli che a volte sarai tu quello che infligge le ferite.

Tornare in me

Io e il sonno continuiamo ad essere in conflitto.
Mi basterebbe avere giusto un po' di testa in più ma come tornare in me?

17 gennaio 2010

Conoscere interpretando

Due sere fa, davanti l'ennesima tazza di qualcosa di caldo presa a casa di Tonia, discutevamo io e lei sul voler conoscere e lasciarsi conoscere. In realtà la stavo spronando a lasciarsi "conoscere" da Giancarlo, di rimettere in gioco. Lei mi ha risposto con una domanda pseudo-filosofica Tu ti lasceresti conoscere? A cui io ho risposto con un'altra domanda altrettanto pseudo-filosofica Tu mi vorresti conoscere? Ammetto che credevo di avere chiuso la partita "a mio favore", credevo di aver trovato la domanda con risposta secca che le imponeva di darmi una risposta univoca. Invece no, la risposta di Tonia mi ha letteralmente spiazzato. Snocciolando le sue parole, lei mi ha detto che vuole mi conoscere ma non tramite il racconto, deve vedere perché ciò che conosce lei lo deve innanzitutto interpretare e perché, comunque, quello che si racconta, è soprattutto una propria interpretazione.
Questo mi ha dato da pensare, in primis è un modo di conoscere a cui non avevo mai realmente pensato e poi non avevo mai realmente pensato di dare una mia interpretazione a quello che racconto. In realtà quando io racconto qualcosa di me vuol dire che quello di cui parlo la ho già abbondantemente digerito per cui è come se parlarsi di un'altra persona, con lo stesso distacco con cui parlerei di qualcuno con cui non ho niente a che fare. Questo mi serve a rimanere lontana da ciò di cui parlo, lontana soprattutto emozionalmente.
Quello che dice Tonia presuppone il non aver tempo di aver fatto tutto questo lavoro, presuppone scoprirsi più di quanto avevo realmente pensato.

13 gennaio 2010

Vado a nanna

Vado a nanna dopo un litro di vino rosso prodotto da mio padre e una chiacchierata con Bepp...praticamente in stato di incoscienza. Spero solo di sentire la sveglia tra circa 3 ore. Notte.

12 gennaio 2010

Nobu - Citazione

Tutti quanti nascondiamo ferite che nessuno dovrebbe mai riaprire

So che ultimamente posto più citazioni che parole mie, ma ci sono periodi in cui ritrovo quello che ho dentro ovunque...questo è uno di quei periodo.

Marcel Proust - Citazione

Le véritable voyage de découverte ne consiste pas à chercher de nouveaux paysages mais à avoir de nouveaux yeux

11 gennaio 2010

11 anni


11 anni e sono qui a ricordare qualcuno che non può essere dimenticato, qualcuno le cui canzoni, le cui storie diventano emozioni che entrano in circolo nel sangue come l'ossigeno, danno forza alla testa di pensare che il mondo non è solo quello dei vincenti, non è solo quello che ci vogliono fare vedere.
E' un anniversario non triste, ma ironico e tagliente come lui.

Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è di farla franca
quello che non ho sono le sue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Persa

Hai ragione tu Tonia, io penso troppo, mi giro e rigiro nei pensieri e, anche quando quel che è detto è detto, non riesco a smettere di pensarci. Per questo poco fa, invece di sentirmi meglio, continuavo a sentirmi una pezza. E' la lotta tra la mia razionalità e il mio agire d'istinto perché comunque sono cotta, anzi stracotta. Sono persa.
L'ho detto quando è sparito e lo penso ora che c'è di nuovo: se tutto va bene, io da questa storia ne uscirò distrutta.

10 gennaio 2010

Tere - Citazione

E' come camminare, sai che puoi cadere ma continui a farlo.

9 gennaio 2010

Fine

Il tutto finisce senza mai un inizio.

8 gennaio 2010

Maya Angelou - Citazione

I've learned that people will forget what you said, people will forget what you did, but people will never forget how you made them feel.

6 gennaio 2010

Ma come può essere così semplice?

Dal file.

Mi prendo qualche minuto per scriverti. Prima avevo in testa di scriverti un messaggio ma poi mi sono sentita stupida nel farlo, cioè reputavo stupido quello che avevo da scrivere per cui ho lasciato stare. Poi ho pensato alla mail, alla fine ho riaperto il file. Stamattina sono andata in stazione a “prendere” Bepp. In realtà è un suo amico che ci ha caricato entrambi e ci ha portato a casa di Bepp. Siamo stati insieme fino alle 13 circa, poi lui aveva da fare e si è scusato almeno una decina di volte per questo. Nello scrivere questo mi viene da sorridere, mi fa strano sentire che si scusa per ciò. Non ci sono stati problemi se non la mia testa, per questo ti scrivo, perché non riesco a togliermi dalla testa i pensieri. Quando ero con lui ero come su un altro pianeta, con un’altra testa, un’altra me. Ed è stato tutto semplice, semplice rivederlo, semplice giocare con i suoi capelli in macchina, semplice stare a chiacchierare con i suoi amici, semplice parlare con lui, semplice appoggiare la testa sulla sua spalla, semplice baciarlo, semplice stringerlo forte, semplice volerlo sebbene non si potesse andare oltre. Semplice. Una semplicità che mi disarma completamente, che ingolfa il motore del mio cervello, che mi fa chiedere "Ma come può essere così semplice?"

4 gennaio 2010

Chi si ferma è perduto

Poche ore e riparto per il nord, tra freddo e pensieri. L'agognato ritorno alla realtà che mi è più affine in questo periodo. Non riesco neanche a rendermi conto di come siano passati questi 18 giorno nel mio profondo sud. Quasi come se non fossero mai esistiti se non a brevi sprazzi.
Non so che dirmi. Non so se tirare un sospiro di sollievo o se pensare che forse ho perso un'occasione che non si ripeterà. I don't know. Vedo i miei genitori e penso che sono stata quasi evanescente in questi giorni, quasi un fantasma. Potevo evitarlo? Non lo so. Vedo questa casa e non la sento più così mia, la mia stanza era il mio regno, ora assomiglia più a un museo.
Devo dare conto a qualcuno di tutto quello che sto vivendo? Ora come ora non mi interessa, non voglio dare conto neanche a me stessa, non voglio pensare, non voglio fermarmi, non voglio rallentare, voglio andare oltre.
Come disse Totò, chi si ferma è perduto.

2 gennaio 2010

In trappola

Avete presente la sensazione di essere in trappola, di un agguato imminente? A me la trasmette questa foto fatta poco fa. O meglio, io spero sia la foto di questo cielo di inizio anno e non qualcosa che ho in testa.

Will Rogers - Citazione

Even if you’re on the right track, you’ll get run over if you just sit there.