29 giugno 2008

American Pie - Citazione

Vicky: Dai! Faremo sesso quando saremo pronti. La prima volta deve essere perfetta, voglio che sia tutto giusto: il momento, la situazione...
Jessica: Vicky, non è un'operazione di appendicite, è sesso!
Sante parole...

Terza casa

Eccomi di nuovo a Milano. Sono a casa da poco più di 30 minuti e già sento l'afa sulla pelle, mi sa che ricorrerò al ventilatore. Sono quasi 3 anni che vivo buona parte dell'anno qui e ormai la considero una terza casa (seconda è quella del mare), un posto familiare, almeno le zone che conosco di più. I primi periodi che vivevo a Milano, mi chiedevo come riuscissero le persone a dormire in un posto dove il silenzio è un utopia: la prima stanza dove ho vissuto dava proprio sulla linea del tram 5, ma in assenza dello suo stridore c'erano un'auto o una mota che esprimevano il massimo della loro accelerazione o il brusio dei pulisci-strada AMSA o la sirena assordante di un'ambulanza. Per me che avevo vissuto più di 18 anni in un paese a ridosso di Cosenza, dove la notte gli unici rumori che sentivo erano il vento che sferzava gli alberi o l'abbaiare di cani randagi dispersi nella campagna che si estendeva dietro casa mia o i grilli quando arrivava la bella stagione, era veramente "nuovo". Quando sono iniziate le nottate sugli appunti ho capito che quel sottofondo tenesse compagnia, quasi come non esser mai soli.
Tornando alla personale traversata italica, lo scatto di saluto alla mia Calabria, con il sole ormai dietro le montagne. 

28 giugno 2008

Schizzi di Estate




Ciò che mi porto a 1000 km da qui.


Mi ha ricordato che ogni cosa può cambiare
Su questa giostra che ci fa girar la testa
E che ci tiene in orbita

Primi pensieri


Cosa pensate vedendo questa foto? quale è il primo pensiero che vi passa tra un assone e un altro? Io non riesco a fermarlo quel pensiero, lo ho ma non si blocca, scappa via. Vorrei perdermi in questa foto, tra questo blu e questo nero, o al centro di quel uragano. Sono irrequieta, lo sono soprattutto dentro, nella testa. Un esame da rimandare perché in questi giorni, tra i fatti esterni e una testa che non sempre va come dovrebbe, lo studio è andato a farsi benedire. Ho un'ottima media all'università ma se in questi 3 anni avessi messo un po' più testa qualcosa sarebbe stato diverso. Ma alla fine parlare con "se" è tanto inutile quanto retorico. In questi giorni avrei voluto anche incontrare un amico, magari fare gli auguri non attraverso un sms, ma io non sono capace di stressare e alla fine ho lasciato perdere. Che poi di cosa avremmo parlato? Cosa sarebbe successo? Cosa speravo? Basta "se". Ieri sono andata in libreria a comprare il regalo alla ragazza di mio fratello, attualmente ospite dai miei (fa un po' strano pensare che stia da noi in assenza di mio fratello e allo stesso tempo è estremamente normale), Il mondo di Sofia di Gaarder; ma non è questo il pensiero. Quando ero alla cassa a pagare ho iniziato a osservare chi avevo di fronte, come spesso faccio: la prima cosa che guardo sono gli occhi, subito dopo le mani se si tratta di un uomo, sono le cose che più "valuto" (non è esatto come verbo ma non mi viene in mente niente di meglio). Il commesso aveva delle mani grandi per quanto non affusolate, la pelle olivastra, niente di particolare eppure la cura con cui preparava il pacchetto regalo, un misto tra delicatezza e attenzione, ha generato una leggera elettricità tale da provocare un brivido. Sulla metrò 1 di Milano poco più di un anno fa, nel mio solito passare lo sguardo da una persona all'altra, fui realmente colpite dalle mani di un ragazzo seduto quasi davanti a me, bellissime (almeno secondo i miei canoni di bellezza). Le mie di bello hanno il saper fare i massaggi. Basta parlare di mani.
Cosa altro mi passa per la testa? La voglia di girare, di conoscere altre persone, anche di esser folle, poco razionale. Rompere una sorta di coltre di statico che mi copre.
Sto pensando all'ultimo messaggio che mi è arrivato, quello di Martina. Forse è solo il periodo che non mi permette di esser leggera quanto vorrei, che fa si che anche un messaggio possa "raffreddare" la voglia di chiacchierare. L'interpretazione di ciò che mi circonda è influenzata dalla psiche e probabilmente domani mattina sarà già tutto passato.
Domani mattina sarò a Milano, riprenderà la vita da studentessa sotto esami e magari scopro anche chi ha lasciato il commento anonimo.

26 giugno 2008

In questi giorni

In questi giorni l’unico momento di pace lo ho con i gatti. Che sia la mia piccola Miss o siano i gatti dei miei nonni, coccolarli mi permette di non pensare né all’esame che non riesco a prepare né alla situazione di mia nonna. Per il resto del tempo la mia testa è più simile a un contenitore di pallini di piombo che a un organo pensante.

25 giugno 2008

Tongue twister

Provate a dire questo se ci riuscite

Peter Piper picked a peck of pickled peppers. If Peter Piper picked a peck of pickled peppers, how many pickled peppers did Peter Piper pick?

Traduzione - Peter Piper prese un sacco di peperoni sott'aceto. Se Peter Piper prese un sacco di peperoni sottaceto, quanti peperoni sottaceto ha preso Peter Piper?

24 giugno 2008

Se fossi...

Nei quasi 8 anni che ho passato viaggiando nel mondo virtuale ho fatto parte delle più svariate community, saggiando un po' tutto quello che avevo di fronte (anche in modo irresponsabile). Andando a ripescare qualche vecchio post ho trovato questa sorta di elenco da compilare; se non sbaglio lo ho scritto nel Maggio del 2005, agli sgoccioli del quinto liceo. Lo inserisco così come è, aggiungendo in stile corsivo spiegazioni e/o quello che scriverei ora.

Se fossi un mese sarei:Dicembre [è il mese del mio compleanno e del mio onomastico, tutto nell'arco di 4 giorni. Senza contare tutte le altre festività]
Se fossi un giorno della settimana sarei: Mercoledì [sinceramente ignoro perchè, forse era legato a Martina...I don't know] Lunedì [Un po' perchè sono lunatica, un po' perchè è il giorno in cui sono nata]
Se fossi un orario del giorno sarei: 5:oo a.m [quando leggevo di notte spesso finiva che stavo sveglia fino a quella ora]
Se fossi una stella dell'universo sarei: Sirio [la stella più luminosa mai vista da me]
Se fossi un animale marino sarei:Squalo bianco [collegato alla passione per gli sport acquatici] Tigre [la maestosità di questo animale, specie quella siberiana, mi ha sempre affascinato, ancor prima di sapere che fosse il mio segno zodiacale cinese]
Se fossi una direzione sarei: Sud est [dove si trova il mio mare]
Se fossi un articolo di arredamento sarei: Libreria piena di libri [amo leggere e amo i libri]
Se fossi un peccato sarei: Indurre in tentazione [rispecchiava abbastanza il mio modo di "giocare" con i ragazzi]
Se fossi un personaggio storico sarei: Spartaco [per quello che è stato come personaggio e perchè la sua storia appartiene anche alla Sila, la mia terra]
Se fossi un liquido sarei: Acqua [amo il mare e da anni ormai pratico sport per cui è necessaria l'acqua, inoltre stare in acqua, che sia mare, piscina, lago,... ha un effetto "terapeutico" su di me]
Se fossi un albero sarei: Salice secolare [un motivo preciso non c'è, semplicemente mi piace]
Se fossi un uccello sarei: Colibrì [per la vivacità, per i colori, per quelle piccole differenze che lo rendono unico tra i volatili]
Se fossi un arnese sarei: Coltello serramanico [mi piacciono i coltellini, li collezionerei volentieri, inoltre il coltellino svizzero che mi ha regalato mio nonno è il mio portafortuna]
Se fossi un fiore sarei: Violetta mammola [le ricollego a mio nonno, appena quando vivevo giù appena sbocciavano mio nonno le raccoglieva e me le portava]
Se fossi un evento atmosferico sarei: La leggera pioggia estiva [per me ha insito qualcosa di magico]
Se fossi una creatura mitologica sarei: Sirena [creature del mare]
Se fossi uno strumento sarei: Violino [da piccola volevo imparare a suonarlo]
Se fossi un colore sarei: Nero
Se fossi un regista sarei: Marcello Fondato [è il regista di Altrimenti ci arrabbiamo] ora non saprei
Se fossi un'emozione sarei: Dubbio [lascio spesso un alone di dubbio, non sono esattamente la persona più chiara e limpida di questo mondo, inoltre non credo esista la certezza assoluta ]
Se fossi un frutto sarei: Ciliegia [ne ho un albero davanti casa, appena arrivava il periodo delle ciliege era una festa in piscina, dove ne portavo veramente a quantità industriali, specie in caso di trasferte]
Se fossi un suono sarei: Splash [acqua ovviamente]
Se fossi un elemento sarei: Elio (anche se mi attribuiscono lo Stronzio...) [il primo è un gas nobile, inerte, liquido anche allo zero assoluto, il secondo per l'assonanza con una parola volgare]
Se fossi una canzone sarei: Il suonatore Jones o Il blasfemo [testi bellissimi, specie il primo] è più esatto dire che ci sono alcune canzoni che contraddistinguono dei periodi della mia vita
Se fossi un film sarei: Sulle ali della libertà [Il mio film preferito]
Se fossi un libro sarei: Il guardiano del faro o Ma le stelle quante sono [il primo è primo libro letto di Bambaren, di cui ho fatto mie alcune frasi, il secondo lo lessi proprio in quel periodo e parlava di ragazzi in quinto liceo] Come per le canzoni, non esiste un libro ma libri che corrispondono ad alcuni miei periodi
Se fossi un cibo sarei: Frutta [adoro mangiare la frutta]
Se fossi una città sarei: Quella in cui vivo [Cosenza, ci ho vissuto più di 18 anni] Una città immaginaria
Se fossi un materiale sarei: Ossidiana [il vetro attraverso cui non si può vedere, lucente e tagliente allo stesso tempo, rispecchia un po' il mio carattere]
Se fossi un sapore sarei: Agrodolce Quello della percoca gialla
Se fossi un profumo sarei: Fruttato Intese di Hugo Boss
Se fossi una parola sarei: Mistero [Come già detto non sono la persona più chiara di questo mondo, si può dire che sono misteriosa a volte e allo stesso tempo curiosa per ciò che è misterioso]
Se fossi un oggetto sarei: Segnalibro [compagno di chiunque legge, io colleziono quelli che danno gratuitamente in libreria, per ora sono a quota 82]
Se fossi una parte del corpo sarei: Occhi [è la prima cosa che guardo in una persona e sono l'organo che mi permette di osservare tutto quello che ho intorno]
Se fossi un'espressione del viso sarei: Dubbio [per lo stesso motivo che ho scritto prima] Stupore [è una espressione che spesso mi manca]
Se fossi una materia scolastica sarei: Biologia [studiandola è nata la passione per le biotecnologie, ora è il mio pane quotidiano] Microscopia a fluorescenza e Neuroscienze [spero saranno il mio futuro]
Se fossi il personaggio di un cartone animato sarei: I cieli di Escaflwone [il cartoon di MTV che èiù mi è piaciuto, la sigla è bellissima]
Se fossi un numero sarei: 10 [il mio numero di calottina storico in quei 5 anni con la mia squadra]

23 giugno 2008

Figurante empatico e incapace di fare

Ho passato la mattina e il pomeriggio con mia nonna e, con tutto che la adoro, sono mentalmente a pezzi, come se tutto il mio Io fosse stato travolto da un tir. Mi sembra di non trovare parole, o semplicemente non esistono. A un certo punto eravamo io, mia madre, mio padre, mia zia e il geriatra vicino a mia nonna, con il dottore che discuteva della situazione con mia madre, mia zia (sorella di mia nonna di 18 anni più giovane) che cercava di far parlare un po' nonna e io che osservavo incredula quello scenario grottesco: sentivo io la sensazione "fiera da circo", non oso immaginare cosa provasse nonna. Sono dovuta uscire fuori perché andava al di là della mia sopportazione. Ho così perlustrato il giardino dove ho passato pomeriggi per 18 anni, le varie piante da frutto, il posto lasciato vuoto dal vecchio ciliegio, le rose, il garage dove nonno di solito attaccava a una trave i pomodorini da appendere. Forse l'ultima volta li ha dimenticati, così che erano presente 3 grappoli ormai andati a male. Collegarli alle sensazioni di quel momento è stata una reazione subitanea.


E' che sono un figurante empatico e incapace di fare.

Il mio amore

Che amore mentre osserva attentamente un uccellino (che per questa volta ha salve le penne)

Figura di m***a...

...non ho altri modi per definirla.
Porca pupazza!

22 giugno 2008

Pallanottebianca

Con questa notte appena trascorsa ho concluso la fase pallanuoto per quanto riguarda questo anno, per toccare di nuovo il pallone ci vorrà ottobre. Sono distrutta a livello fisico, giocare più partite in poche ore è massacrante; se poi si fanno squadre miste e capita un giocatore dei master alto, grosso e cattivo vi lascio immaginare...in realtà, in quanto a cattiveria, devo ammettere che questa volta sono stata alla pari. Non ho certo fatto falli gratuitamente, ma ho restituito tutto pan per focaccia: vuoi sfruttare, credendoti l'uomo più furbo del mondo, il fatto che sei fisicamente più forte di me? Bene ti faccio vedere che non sei capace. Dolori a parte è stata una nottata grandiosa, non mancava la rivalità tra le squadre, ma soprattutto c'era birra, vino, vodka e tanto casino. Senza contare che, accanto alla piscina, c'è stata la festa del PD, quindi altra birra insieme a costolette e mazurca. Adesso dovrei almeno dire qualche parola su qualcuno, ma non so quali. Non ricordo il suo nome, tutti lo chiamavano Mussi e noi ragazze lo chiamavamo "l'amico di Matteo", non ricordo neanche se mi abbia detto il suo nome, comunque lo avrei dimenticato lo stesso (difficilmente ricordo i nomi la prima volta che me li dicono). Non ho un motivo in particolare per cui mi ha colpito, o meglio ci sarà ma non so quale è. Sono le sensazioni le lanterne che mi guidano e raramente ho la possibilità di chiedere perché e, fin ora, non hanno mai sbagliato. Da prima che iniziasse la Pallanottebianca avevo incollata a me la sensazione che "l'amico di Matteo" mi avrebbe colpito. Alla fine ho sentito che era ed è qualcosa di irraggiungibile e intoccabile. Per questo lo metterò da parte, insieme a quelli che sono rimasti solo nella mia testa.

19 giugno 2008

Anche il secondo è andato...

Ho passato una notte praticamente insonne per recuperare quello che non avevo fatto i giorni precedenti a causa della mia testa che stava altrove, ma alla fine è andata anche Biotecnologie Farmacologiche. Così sono a 2 esami dalla fine del triennio (più tesi che non è da dimenticare...).
E ora? Un altro esame e il viaggio per stare un po' a casa dai miei, troppo poco ma meglio di niente.

Spazio Motori 1 - Fiat 500 Abarth

La passione per i motori mi scorre nelle vene sin da piccola, che siano a 4 o a 2 ruote. Nel primo post dedicato a ciò su questo spazio virtuale "mostro" un piccolo cammeo del made in Italy : FIAT 500. Può piacere o non piacere, può sembrare un insulto o una resurrezione, sicuramente è stata l'intuizione geniale dell'attuale management della casa automobilistica torinese, ciò che realmente la ha rilanciata.
Ecco la versione più sportiva e aggressiva della piccola FIAT, quella che vanta il nome Abarth. Presentata all'ultimo Salone di Ginevra (a quale purtroppo non sono potuta andare...) sarà in commercio il prossimo mese (se non erro).
Basta parole, ecco le foto.


18 giugno 2008

Riassunto della partita Italia-Francia

L'Italia che non demorde.
Gigi Buffon esulta dopo il goal di Pirlo. Il miglior riassunto di questa partita.

16 giugno 2008

...

Forza nonna! Non mollare! Tra qualche giorno sono lì con te ^^

Tutto esiste tranne il sempre e il mai

E penso che ti affronterò guardandoti negli occhi, guardando negli occhi i miei ricordi e i miei sogni assurdi.
E penso che rimarrà solo il silenzio e il vento, i capelli ribelli e il vuoto che c'è già.
E penso che si cammina oltre, che ci sono altre porte e altre stazioni in cui scendere.
E penso che alla fine potrò tutto ma non cancellarti da me.
E penso che tutto esiste, tranne il sempre e il mai.

15 giugno 2008

...



E ditemi se ascoltando questa voce non vi è sembrato di viaggiare in un nuovo mondo...

14 giugno 2008

Calottina numero 10

Dopo quasi 3 anni ho re-indossato la calottina numero 10, il mio numero da quando sono rinata in questo sport. Si trattava di un'amichevole organizzata quasi all'ultimo momento, ma questo poco importa. Ho preferito rinunciarci durante il campionato per evitare ulteriori tensioni, scegliendo il numero 5, quello di Rachele che è stata guida e esempio durante l'ultimo anno nella mia vecchia squadra. Avevo ancora altro in testa da scrivere mentre tornavo sul tram ma è come se i pensieri si fossero dispersi durante gli ultimi 20 minuti. O meglio come se si fossero concentrati in un punto non accessibile, quello che si apre dietro le parole che non riesco a dire. Vado a nanna.

12 giugno 2008

Pollicino

Pescare tra quello che un po' è "già stato" fa parte di me, vivo nella dicotomia passato-futuro con una grandissima voglia di andare sempre oltre e una paura pazzesca di dimenticare. E' per questo che anni fa iniziai a scrivere: non volevo dimenticare. Da piccola non ho mai avuto un "diario segreto", tranne piccoli sprazzi incompleti, perché scrivere non mi piaceva per niente e poi il solo pensiero che qualcuno potesse venir a sapere i segreti del mio animo mi atterriva. Io sono lo scrigno inviolato dei miei segreti, non ho mai perso il controllo razionale di me stessa così da mai correre il rischio di lasciarli andare. Ma nell'impero della dicotomia sono stata una continua Pollicino, lasciando sulla mia strada frammenti di segreti, solo che non servivano a me per ritrovare la strada, magari più ad altri per trovare me.
Pescando qua e là, è spuntata fuori una e-mail scritta a Tere appena pochi mesi dopo arrivata a Milano.

Sai Tere, stavo pensando a quello che mi hai detto oggi prima di partire, quando io ero sugli scalini della carrozza 5 e tu eri giù…dopo che mi hai chiesto di Nik, come lo chiami tu; pensavo a quando mi hai detto che anche se io ho avuto tanti ragazzi già il fatto di averli avuti significa che cerco amore…la tua risposta al mio stato di “non cercare” che sto vivendo, che vivo spesso…di quei 22, pochi non sono stati un gioco, o a volte solo uno sfizio che volevo togliermi sapendo di non passar più tanto inosservata…sono stata più cinica di te a volte…eppure Tere quei pochi bastano per farmi dire che non sarei umana se non cercassi l’amore, se non vivessi per cercarlo, se non lo cercassi per viverlo tutto e fino alla fine…Tere non sarei Io… Tere io lo cerco, io lo voglio; così è stato, così è e così sarà…forse è stonato usare il presente del verbo volere in queste cose ma io voglio l’amore, voglio qualcosa di indefinito e indefinibile, voglio un sogno…voglio una magia che mi porti ai confini dell’orizzonte per vedere l’infinito, che faccia brillare le stelle per me, che faccia cadere le loro lacrime quando sono distesa sulla sabbia, che mi copra con le piume dell’universo…voglio volare e mai tornar giù al calare della sera, veder il tramonto seduta su una di quelle nuvole rosa, prender un cristallo dall’aurora boreale, sedermi sulla luna per osservare il mondo che gira…voglio mille parole in un unico sospiro e mille sospiri in un’unica parola, l’infinito in uno sguardo e l’indefinito in un gesto, voglio volare in un sogno per dire che è più bello di sognare un volo, voglio perdermi nel mare della mia anima e trovare un isola incontaminata del mio cuore dove vivere tutto quello che mi turbina dentro…
Questo io non posso cercarlo, posso saperlo aspettare e imparare a accoglierlo…

Il bello di trovare ciò che ho scritto in passato è che fatico a credere che l'abbia scritto io. Quello di cui sono sicura è che 7 mesi prima così non avrei mai scritto.
Alla fine di questo post credo che qualcuno stia allegramente ridacchiando (la prima sono io) perché è un po' come scoprire l'acqua calda. Per altri potrebbe essere una risposta a un qual si voglia pensiero. Qualche lettore potrebbe chiedersi, vista la premessa fatta all'inizio, come mai scrivo così tranquillamente in questo spazio virtuale.
^^

Probabilità

Le probabilità che una persona diventi indelebile dentro di me dopo pochi sguardi sono esigue. Ma quando così è, vivo un misto di curiosità e incertezza che permane di sottofondo più a lungo di quanto io stessa voglia.

10 giugno 2008

Clouds

3 Giugno - Distesa sull'erba di Prato della valle, naso all'insù e niente scarpe, a contatto con quello che l'astrologia reputa il mio elemento: la Terra. Non credo nelle influenze astrologiche (le stelle, per me, sono solo buone amiche con cui chiacchierare) ma sentire la freschezza dell'erba sulla pelle, attraverso i vestiti, ha un effetto di "svuotamento" delle sensazione troppo forti, come se fluissero dal mio corpo alle zolle verdi. E poi la bellezza di perdersi nel cielo e sentirsi a tu per tu con un spazio incommensurabile, terrific, unico nelle forme delle nuvole, capaci di stuzzicare la fantasia di chi ha ancora la voglia di immaginare.

Erano passati quasi 3 anni dall'ultima volta che ho passato del tempo distesa a Prato della valle. Era metà Settembre 2005, resa leggera dalla sicurezza di aver passato i test di ammissione, dall'aver rivisto Mattia anche se per poco (senza sapere che quella domenica era semplicemente il primo giorno della fine), dall'elettricità di essere a pochi passi dal "cambiar vita", ho passato un'intera mattina sull'erba senza voglia di andare altrove. Scrivevo ancora sul Quaderno, allora era quello con la copertina di Emergency. Chissà cosa ho scritto a Martina quel giorno...ora non ricordo, probabilmente avrò parlato di quei giorni, di Mattia,... Con una grafia che, assicuro, lascia veramente a desiderare. Ogni tanto vorrei riavere quei quaderni tra le mani per poter leggere la me di quel periodo che, nel bene e nel male, è stato una milestone. Ogni tanto mi manca scrivere sul Quaderno. Ogni tanto mi manca quel periodo dell'amicizia con Martina.

9 giugno 2008

E il primo è andato...

Come per le lezioni, mi trovo difficile definire in modo stringente "esame" quello di Bioetica. In questo caso più per l'incapacità (da parte mia) di capire se esiste un metro di valutazione oggettiva. In breve: in base a cosa sono stati dati i voti? Per quanto questi sono stati sostanzialmente alti in tutta la classe, come tutti gli esami, c'è stato qualcuno non proprio "contento", non per il voto (e come poterlo essere?) ma per le motivazioni al voto (direi un po' assenti ma che ci possiamo fare?). Per quanto riguarda me, ciò in cui non ho dato il massimo è stato facilmente trovarlo, in quanto si tratta di un "problema" arcinoto: un'esposizione che manca di un "filtro mentale" tale da rendere più lineari le argomentazioni (e quindi evitare di dare l'impressione di esser approssimativa). Non è il primo professore che lo nota e non sarà certo l'ultimo: il margine di miglioramento, al momento, è alquanto stretto. Comunque sia mi porto a casa un 29 che fa bene al mio libretto...e il primo è andato.

8 giugno 2008

Libri

Entrare in una libreria è quasi come varcare i confini di un mondo a se, un ibrido di diverse realtà cartacee. Per me è come l'Isola che non c'è, dove divento una bimba sperduta, nel senso letterale della parola: cammino tra scaffali e pile di libri perdendo la concezione del tempo, come se lì non esistesse. E' il regno della mordace follia, coltivata dal primo liceo, che mi ha tramutato in una nottambula incallita (nonché dissipatrice di somatotropina, il che in parte spiega il motivo per cui mi trovo una pinna per piede [40-41] e "solo" 1.70m di altezza). Fino a quando ho vissuto vicino Cosenza, i miei santuari sono stati, prima la Domus L.U.C.E. in corso Italia, poi la Mondadori a piazza 11 Settembre, il sabato dopo scuola di solito. Una volta catapulta a Milano, la sua sede di elezione è diventata la Feltrinelli in Duomo (già adocchiata poco meno di due anni prima durante il mio primo breve sbarco in questa città). Pensare che tutto è nato da un "premio" che veniva consegnato ai 2 alunni per classe con la media di voti più alta in pagella e lo fecero per due anni di seguito (esattamente la mia terza media e il primo anno del liceo). Se non erro si trattavano di un buono di 50.000 lire de spendere in libri non scolastici, in breve uno stimolo a leggere che io colsi al volo: con il primo mi ricordo che comprai Harry Potter e la stanza dei segreti (quando ancora Harry Potter era un personaggio come tanti...tanto è che io per errore comprai prima il secondo libro), un libro di Valerio Evangelisti (Magus: Il Presagio) e, se la memoria non mi inganna, un libro di Terry Brooks (Il viaggio della Jerle Shannara: La strega di Ilse). Nei primi anni del liceo, come si può notare dagli acquisti, era il fantasy che mi attirava di più, con le magie di Harry Potter (riuscii perfino a divulgarlo in classe) e con i paesaggi finemente descritti di Terry Brooks (degno erede di J.R.R. Tolkien). Non si trattava certo dei primi libri che leggevo, anzi questa passione mi è stata infusa sin dalla tenera età, quando mia madre per farmi addormentare metteva le audiocassette di Fiabe Sonore
A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe là-là-là... (là-là-là...)
Venite con me nel mio mondo fatato per sognar... (per sognar...)
Non serve l'ombrello, il cappottino rosso o la cartella bella per venire con me,
basta un po' di fantasia e di bontà... (e di bontà...)"
.Poi ci furono i Topolino e i Piccoli brividi, senza dimenticare i vari libri che avevo in casa, fra tutti i romanzi di Jane Austen:“E’ una verità universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una vasta fortuna debba essere alla ricerca di una moglie.”
In casa erano presenti quasi tutti i suoi libri (mia madre aveva scritto la tesi su di lei) e il suo stile di scrivere, la sua sottile ironia inglese, mi convinsero a comprare quelli che mi mancavano. Ma nessuno arriva ai livelli di Pride and Prejudice. A questi si aggiunsero altri libri: Ken Follett, Luigi Pirandello, Sergio Bambaren, Jonathan Coe, Gibran, Fabio Volo, Paulo Coelho,... E portò i miei genitori ad arginare la mia fame di libri che iniziava a intaccare un po' troppo il loro portafoglio.
A Milano c'è stato il vero boom, un'ampiezza di scelta simile a Cosenza potevo solo sognarla. A dimostrazione di ciò tra il febbraio 2006 e il febbraio 2007 ho raccolto 100 punti con la Carta Più (dove 1 punto equivale a 3 euro...fate un po' il conto di quanto ho speso, minimo, in 12 mesi). Se dove vivo ora ho "guadagnato" una vasta scelta (e anche una maggiore libertà), ho perso il "tempo libero" da dedicare alla lettura. La vita universitaria non mi concede più il nottambulismo liceale e almeno 5 ore a notte devo dormire o i miei neuroni in classe neanche ci arrivano. Mi trovo così a comperare più di quanto effettivamente riesco a leggere. Ma ogni volta che vado in Duomo non riesco a non passare dalla Feltrinelli. Tutte quelle file di libri hanno un effetto opposto su di me: da una parte mi esaltano e dall'altra mi sento "piccola" con i mie libri (100-150). Girando inizio a scrutare qua e là alla ricerca di qualcosa che mi colpisce, in seguito prendendo in mano la "prima selezione", di solito 4-5-6 libri. A questo si aggiunge la struggente scelta, più di un paio per volta non ne compro e mi affido al mio "istinto" per scegliere chi portare con me.
Tra i miei progetti/sogni futuri c'è la creazione di un piccola biblioteca in casa, come era d'uso nelle agiate famiglie di un tempo. Una sorta angolo personale, purtroppo decisamente costoso. "Perché allora non prendere i libri in biblioteca?". E' una domanda che mi è stata posta da più persone, a cui rispondo "Perché non sono miei". Una volta finito un libro mi piace avere la possibilità di riaprirlo settimane, mesi, anni dopo, di poter gustare di nuovo le parole, di trovare sfumature che prime mi erano sfuggite. Non conosco la gelosia nei confronti di altre persone, ma provo una forte gelosia nei confronti dei miei libri; non so neanche bene spiegarla...sulle loro pagine non deve comparire scritta, neanche a matita, devono possibilmente rimanere immacolati (per quanto vissuti). L'unica persona che ha alcuni miei libri è mio fratello, sinceramente non mi piace ma per la pace familiare ho evitato di farglielo notare troppe volte (solo 3 o 4 negli ultimi 5 anni).
Prima o poi mi deciderò di inserire un elenco dei miei libri in questo strano spazio, ma prima ancora devo completare la catalogazione iniziata tempo fa. So bene che parlando di libri traspare una passione che a volte rasenta l'ossessione, ma, in fondo, chi non ne ha almeno una? Senza di loro non avrei neanche iniziato ad amare lo scrivere.

4 giugno 2008

Brutti sogni

Capperina, sono almeno 4 sere di seguito che la mia fase REM produce brutti sogni, non esattamente incubi ma un susseguirsi di situazioni poco piacevoli . Quando mi sveglio sono già stanca e rinco, per quanto magari sono andata a dormire prima dell'una (cioè 6 ore e passa di sonno, veramente un'eternità per una nottambula cronica come me). E' un trend che non mi piace, specie nel periodo che è alle porte (esami-tesi).
Nel frattempo mi è stato proposto di fare il bagno in piscina di notte, dove è da capire, cosa possa succedere è ancore più ignoto.

NdR Se spuntano "capperi" nelle forme più disparate (come "incapperarsi") tra le mie parole, è la mia personale "traduzione" di "cazzi".

2 giugno 2008

Ricordi vari ed eventuali

Spostando sul nuovo hard disk esterno le foto che avevo nel portatile e nello primo stracolmo hard disk esterno, ho trovato frammenti di me che visti dopo anni mi fanno sorridere: le foto fatte d'estate con le decine di miei amici che alla fine tanto amici non si sono dimostrati (e che si sono divertiti a ricamare su di me) o con i ragazzi con cui ho avuto una "storia" e che, a volte, sono diventati veramente amici; le foto della maturità con quel tocco farlocco; le foto della laurea di mio fratello, senza tocco; le foto di una pasquetta di 2 anni fa passata con la classe di una mia amica, tra cui il mio particolare "amico" Pierpaolo; le foto fatte con Luca, il ragazzo con cui ho avuto la storia più lunga (2 mesi e poco più...); le foto con Tere e Valerio. Insomma una bella botta di ricordi vari ed eventuali, messi in modo disordinato (e non potrebbe esser altrimenti). Mi piace fare foto, spesso mi ritrovo ad aver foto di tutti ma non mie, un po' perché le mie espressioni facciali variano da seriosa a pesce lesso, un po' perché la fotocamera è per lo più in mano mia e io non mi metto a fare foto a me stessa. Mi piacerebbe fare un corso di fotografia anche se non ho un futuro in questo campo, come mi piacerebbe fare un corso di massaggi sportivi e no, magari fare proprio fisioterapia e, se rimane la possibilità, psicologia (i due corsi di laurea che, insieme a quello che attualmente seguo, rappresentavano il trio amletico alla fine del liceo).
Questo è un frammento dell'estate 2004, ultima sera al mare: per strada incontriamo il micio di una di noi e mio fratello immortala il momento in cui lo accarezzo (direzionando il flash negli occhi del povero micio che scappa a zampe levate). Quella mano piena di bracciali e anelli è proprio la mia e pensare che, ora come ora, non porto più ne anelli ne bracciali.

1 giugno 2008

JovaTV - News

Direttamente dal maxischermo del concerto, news varie ed eventuali (ma tutte vere, indi per cui prego tutti di riflettere almeno su alcune di queste ^^)