Close your eyes and I'll close mine
Good night Sleep tight
Now the moon begins to shine
Good night Sleep tight
Dream sweet dreams for me
Dream sweet dreams for you
30 marzo 2011
29 marzo 2011
28 marzo 2011
Oggi parlo un po' di me
E' passata una settimana. Anzi esattamente a questa ora di 7 giorni fa io ero a cena con i miei genitori, le mie coinquiline e alcuni degli amici più stretti che ho. Doveva essere una cena fantastica, in cui far vedere ai miei genitori gli amici di cui parlo spesso, star tutti insieme. Doveva essere un bel momento insomma, la mia festa anche se non avevo voglia di festeggiare. Non potevo certo immaginare che i miei genitori avrebbero avuto da recriminare anche su quello. Oddio, visto i due giorni che mi avevano fatto vivere, dove l'ultimo dei miei pensieri è stata la laurea, potevo anche immaginarlo. Mi sono laureata giusto una settimana fa, non sono più una studentessa, non ho questa rassicurante per quanto stressante definizione. Dopo 7 giorni non me ne rendo neanche conto, probabilmente non me ne renderò conto per un bel po'. Lunedì 21 marzo è un giorno che non è realmente esistito nella mia testa. Sono ancora tanto incazzata, così tanto che il discorso Sono genitori, fanno così a questo giro non lo mando giù. Sono incazzata con me stessa per non aver dato di più e per questo senso di insoddisfazione che vivrà con me per po'. Sono incazzata perché ho coinvolto persone in due giorni e mezzo completamente allucinanti. Scendono ancora lacrime di rabbia, dopo 7 giorni. Credevo di averle esaurite tutte martedì mattina in pigiama davanti al portone del mio palazzo, mentre litigavo, o meglio, mentre i miei inveivano. Ho pianto per un'ora senza quasi smettere. Non sono la migliore figlia, non sono perfetta, non ho un carattere facile, non sono sempre presente, non so parlare al telefono, non trovo argomenti, non so raccontare quello che vivo, sono umana, sono fragile, sono lunatica, sono complicata, vivo per me e cerco di vivere al meglio. Non sono la vita di altre persone, tanto meno dei miei genitori, non lo voglio essere. Voglio far parte della vita di altre persone, tanto più dei miei genitori, ma voglio essere soprattutto tanto mia. Voglio andarmene via, a volte voglio scomparire, ma adesso ne ho più paura che mesi fa. Adesso ho tanta paura. E provo a non far esplodere quello che sto pressando dentro di me, lo tengo con me per le camminate lunghe ore con la fotocamera, per quando nuoterò di nuovo, per cose mie che mi fanno sentire libera come nessuno può capire fino in fondo.
27 marzo 2011
26 marzo 2011
Tony Benn - Citazione
Most things in life are moments of pleasure and a lifetime of embarrassment; photography is a moment of embarrassment and a lifetime of pleasure.
25 marzo 2011
Ogni volta che respiro
E sorrido e godo. E quanto godo in quello sguardo che cambia, nella voce che si abbassa, nel respiro che diventa veloce. E sorrido come non mai, sto bene, fottutamente bene.
Ti sento ovunque, il tuo odore è rimasto sulla pelle e lo stomaco si stringe ogni volta che respiro.
Ti sento ovunque, il tuo odore è rimasto sulla pelle e lo stomaco si stringe ogni volta che respiro.
22 marzo 2011
21 marzo 2011
Sopravvivere al primo giorno di primavera
Basterebbe sopravvivere al primo giorno di primavere, agli sguardi, agli sbuffi e ai sottintesi. Basterebbe un sorriso e molte meno parole.
19 marzo 2011
Fantasticamente umana
Sorrido e mi imbarazzo, e sto bene. Parlo, non molto, ma parlo. Racconto piccole cose di me. Chiedo un sorriso anche se non posso vederlo. Descrivo la mia reazione quando mi imbarazzo. E sorrido, quanto sorrido. Quanto è bello sorridere.
Fantasticamente umana.
Fantasticamente umana.
17 marzo 2011
Un 17 marzo
So già che mi addentro in un discorso lungo che non posso portare a termine, per mancanza di tempo e, soprattutto, per mancanza di studio. Però qualcosina vorrei dirla anche io.
Io sono italiana, sono nata tale e mi sento tale, constatando i difetti che ci sono attualmente in Italia, constatando i miei limiti nell'essere italiana, constatando che nei miei programmi/sogni vivrò in Italia per pochi mesi ancora. Sono italiana, ma sono anche calabrese. Anzi sono profondamente calabrese. Vivo a Milano da 5 anni e mezzo, in Calabria non vivo mai più di 30 giorni di seguito, ma comunque lì sono cresciuta, lei sento terra mia, lei amo e odio. Quindi sì, io sono un'italiana calabrese, o meglio, una calabrese italiana, vissuta a Milano per anni e che per anni spera di vivere all'estero (giusto per rincarare la dose). Non sono né un buon esempio né uno cattivo.
Ed oggi è il 150° anniversario dell'unità di Italia. Figo. C'è tanta gente che se ne riempie la bocca con i pro e i contro, le discussioni sulla festa nazionale o meno, se è vero che è unita questa nazione o no. Leghisti, anti-leghisti, nazionalisti, comunitari, sinistroidi, destroidi. Tutti parlando da giorni, per non dire settimane, per non dire un mese. Festa sì festa no. Io normalmente sopporto le parole tanto quanto, ultimamente ancora meno.
Però a questo giro un po' di parole le metto anche io. Quante meno posso, promesso. L'Italia attualmente è unita nelle sue immense divisioni, con il nord che è quello che è e la "questione meridionale" trascinata da 150 anni a questa parte. Ma non mi raccontate la storiella idilliaca del Risorgimento e della spedizione che ha salvato il sud dalle barbarie del Regno delle due Sicilie. Vi prego, mi basta già quello che viene normalmente raccontato nei libri di storia e il senso di inferiorità misto all'orgoglio ottuso, spesso fine a se stesso, delle persone del sud. E avanza pure. Non ho intenzione di festeggiare questo giorno partendo da queste basi, soprattutto dalle lacune perpetrate di anno in anno.
Si vuole festeggiare l'unità dell'Italia? Bene, iniziamo a dire tutto su come è andata, iniziamo a raccontare la storia tutta quanta e non solo quella che piace raccontare. Leggiamo qualcosa di come è andata veramente 150 anni fa e di quello che realmente è successo dopo. Proviamo a prendere in mano quello che hanno scritto storici come Denis Mack Smith, senza la quantità esorbitante di ipocrisie nordiste e sudiste, italiane in generale. E poi sì, poi festeggiamo questa data a volto scoperto, se proprio vogliamo. E se ci crediamo realmente, iniziamo a lavorarci seriamente su questa nazione unita, non appiattendo le individualità, non osteggiando ciascuno quella altrui, ma facendole cooperare. Sempre se.
Io sono italiana, sono nata tale e mi sento tale, constatando i difetti che ci sono attualmente in Italia, constatando i miei limiti nell'essere italiana, constatando che nei miei programmi/sogni vivrò in Italia per pochi mesi ancora. Sono italiana, ma sono anche calabrese. Anzi sono profondamente calabrese. Vivo a Milano da 5 anni e mezzo, in Calabria non vivo mai più di 30 giorni di seguito, ma comunque lì sono cresciuta, lei sento terra mia, lei amo e odio. Quindi sì, io sono un'italiana calabrese, o meglio, una calabrese italiana, vissuta a Milano per anni e che per anni spera di vivere all'estero (giusto per rincarare la dose). Non sono né un buon esempio né uno cattivo.
Ed oggi è il 150° anniversario dell'unità di Italia. Figo. C'è tanta gente che se ne riempie la bocca con i pro e i contro, le discussioni sulla festa nazionale o meno, se è vero che è unita questa nazione o no. Leghisti, anti-leghisti, nazionalisti, comunitari, sinistroidi, destroidi. Tutti parlando da giorni, per non dire settimane, per non dire un mese. Festa sì festa no. Io normalmente sopporto le parole tanto quanto, ultimamente ancora meno.
Però a questo giro un po' di parole le metto anche io. Quante meno posso, promesso. L'Italia attualmente è unita nelle sue immense divisioni, con il nord che è quello che è e la "questione meridionale" trascinata da 150 anni a questa parte. Ma non mi raccontate la storiella idilliaca del Risorgimento e della spedizione che ha salvato il sud dalle barbarie del Regno delle due Sicilie. Vi prego, mi basta già quello che viene normalmente raccontato nei libri di storia e il senso di inferiorità misto all'orgoglio ottuso, spesso fine a se stesso, delle persone del sud. E avanza pure. Non ho intenzione di festeggiare questo giorno partendo da queste basi, soprattutto dalle lacune perpetrate di anno in anno.
Si vuole festeggiare l'unità dell'Italia? Bene, iniziamo a dire tutto su come è andata, iniziamo a raccontare la storia tutta quanta e non solo quella che piace raccontare. Leggiamo qualcosa di come è andata veramente 150 anni fa e di quello che realmente è successo dopo. Proviamo a prendere in mano quello che hanno scritto storici come Denis Mack Smith, senza la quantità esorbitante di ipocrisie nordiste e sudiste, italiane in generale. E poi sì, poi festeggiamo questa data a volto scoperto, se proprio vogliamo. E se ci crediamo realmente, iniziamo a lavorarci seriamente su questa nazione unita, non appiattendo le individualità, non osteggiando ciascuno quella altrui, ma facendole cooperare. Sempre se.
15 marzo 2011
La tangente
E non c'è nulla da fare, la testa mi parte per la tangente, in bilico tra vivere e sognare.
14 marzo 2011
Do you mind?
I miei neuroni non partoriscono parole. Sono ferme dentro il mio cranio mentre ascolto in loop Do you mind? di The xx. E conoscono perfettamente il testo di questa canzone. Lo conosco così bene che è uno dei motivi per cui l'ascolto.
Sentire Mi stai facendo impazzire va al di là del bene e del male, del semplice stare bene, del semplice godere. E no, non sono una musa del piacere, per niente. Ma quelle parole possono fottermi letteralmente la testa e dopo non esistono Basta che tengono.
Ed invece di poche ore rubate al giorno prendere tutta una notte?
tell me
I need to know
where do you wanna go
cause if you're down
I'll take it slow
make you lose control
baby, would you like
to spend the night,
the whole night?
and maybe if you play it right
you can be all mine
do you mind if I take you home tonight
stay another day
if that's okay
tell me baby,
would you mind if I take you home with me
where no one can see
so don't be shy
night, night, night
the whole night
baby
I like your style
so let's get it on
when we touch
I can't get enough
falling for you
and maybe
would you like to make love tonight
the whole night?
and baby if you play it right
you can be all mine
do you mind if I take you home tonight
stay another day
if that's okay
tell me baby,
would you mind if I take you home with me
where no one can see
so don't be shy
night, night, night
the whole night
Sentire Mi stai facendo impazzire va al di là del bene e del male, del semplice stare bene, del semplice godere. E no, non sono una musa del piacere, per niente. Ma quelle parole possono fottermi letteralmente la testa e dopo non esistono Basta che tengono.
Ed invece di poche ore rubate al giorno prendere tutta una notte?
I need to know
where do you wanna go
cause if you're down
I'll take it slow
make you lose control
baby, would you like
to spend the night,
the whole night?
and maybe if you play it right
you can be all mine
do you mind if I take you home tonight
stay another day
if that's okay
tell me baby,
would you mind if I take you home with me
where no one can see
so don't be shy
night, night, night
the whole night
baby
I like your style
so let's get it on
when we touch
I can't get enough
falling for you
and maybe
would you like to make love tonight
the whole night?
and baby if you play it right
you can be all mine
do you mind if I take you home tonight
stay another day
if that's okay
tell me baby,
would you mind if I take you home with me
where no one can see
so don't be shy
night, night, night
the whole night
Dolce
Il gusto di rallentare, di non farsi prendere dalla frenesia, di assaporare il contatto secondo per secondo, le increspature della labbra che si sfiorano, si toccano, si lasciano e riprendono con dolcezza. Niente foga né fretta. Dolce, infinitamente dolce.
12 marzo 2011
Voglia di baciarti
La voglia di baciarti mi è rimasta sulle labbra, sulla lingua, nella mia testa, e pulsa come non mai. E sapere che è così anche per te mi manda in panne.
Spiegare
Mi piace spiegare. Spiegare me stessa, la mia testa, il perché alcune cose non riesco a sopportarle. Mi piace tanto e mi pesa, alla stessa misura. Per cui giro e rigiro i miei pensieri, aspetto e alla fine, il 90% delle occasioni, perdo l'attimo.
11 marzo 2011
10 marzo 2011
Taglio drastico
Sarà la volta buona che farò un taglio drastico nella mia vita. Decisamente drastico.
8 marzo 2011
Rendersi conto
Mi sono resa conto di adorare gli Sleeping at last. All'inizio ho pensato Mio dio che noia!, ma non era finita la prima canzone che mi sono entrati dentro. Si sono fusi con il mio cervello, il ritmo, le parole, soprattutto le parole.
Mi sono resa conto che ieri sera, davanti a una pizza e poi una birra e poi un caffe, non riuscivo a staccar gli occhi da te. E non riuscivo a parlare perché avevo voglia di ascoltarti. Qualsiasi fosse la storia, l'argomento, l'emozione. E come viene viene.
Mi sono resa conto, ma già da un po', che da questa laurea ne uscirò a pezzi e forse per una volta imparerò a mie spese. Ma mi sono anche resa conto che, fanculo, questo anno e mezzo lo ho vissuto.
Mi sono resa conto che ieri sera, davanti a una pizza e poi una birra e poi un caffe, non riuscivo a staccar gli occhi da te. E non riuscivo a parlare perché avevo voglia di ascoltarti. Qualsiasi fosse la storia, l'argomento, l'emozione. E come viene viene.
Mi sono resa conto, ma già da un po', che da questa laurea ne uscirò a pezzi e forse per una volta imparerò a mie spese. Ma mi sono anche resa conto che, fanculo, questo anno e mezzo lo ho vissuto.
5 marzo 2011
2 marzo 2011
John Ronald Reuel Tolkien - Citazione
I can avoid being seen if I wish, but to disappear entirely, that is a rare gift.
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