"Oggi fuori c'è il sole, dentro di me però rimangono le nuvole"
Questa è la frase che mi è venuta in mente mentre aspettavo la 93 che, giusto per consolidare una giornata iniziata male, è passata dopo 25 minuti praticamente colma. No, decisamente non è stato un buon lunedì, soprattutto a causa dei miei errori.
Mentre mi preparavo per andare in piscina è arrivato un messaggio, Marty. Dopo il classico "Come va?", mi ha chiesto del capodanno che ho passato a Monaco, l'indirizzo per spedirmi il regalo e se scrivevo ancora. Nel risponderle, ho lasciato per ultimo il "come va?" e se scrivo ancora, non sapevo ancora esattamente che scrivere: non volevo buttare giù cose troppo grige. Alla fine ho scritto: Se scrivo ancora? Uso un blog ma quando ho qualcosa in testa solo 1/5 delle volte scrivo... Oggi non è stata esattamente una bella giornata per me, speriamo che domani sia meglio.
Non mi piace dire che qualcosa non va, specialmente con lei. Mi piacerebbe avere sempre cose "belle" da raccontare.
Tornata da piscina ci siamo sentite tramite MSN, voleva sapere cosa non andava, per quanto era assonnata e distrutta dopo il viaggio non ne ha voluto sapere di rinviare la chiacchierata. Nel salutarci le ho scritto che la prossima volta spero di parlare di cose più belle, le mi ha risposta "e io di sentire che stai meglio". E' stato come un raggio di sole, so che può sembrare sciocco, ma per me è stato così.
Pensando a Marti mentre cucinavo (ho cenato particolarmente tardi questa sera, a mezzanotte passata) mi è venuto in mente un episodio. Era luglio 2005, ero tornata a Cosenza dal mare per la consegna dei diplomi di maturità. In quel periodo scrivevo su un piccolo quaderno una sorta di diario, raccontavo (con una pessaima grafia) tutto ciò che per un motivo o per un altro non avevo detto a Marty di prima persona. Il quaderno poi lo davo a lei che, con una pazienza infinita e con una capacità di decifrare le parole degna di un egittologo, lo leggeva. Con una scusa qualsiasi, una mattina che ero in giro con mia madre (che sapeva qualcosa dell'amicizia ma non del quaderno), passai da casa sua a lasciare il quaderno: ricordo che era ancora in pigiama e ricordo anche l'abbraccio prima che tornassi da mia madre, ricordo il calore che riusciva a darmi quel semplice abbraccio. Tornata da mia madre, mi disse subito "Deve esserci un amicizia speciale tra te e Martina, sei tornata con un espressione solare". L'affermazione mi stupì, di solito nascondo bene ogni tipo di emozione. Spero che mamma mi perdoni, ma anche in quel momento dissi una bugia, asserendo che stavo sorridendo per qualcosa di buffo nel pigiama di Marty. Non mi andava in quel momento di condividere quelle emozioni, come mi accade spesso, il mio primo impulso è quello di tenere ancora un po' per me quello che di bello sento, per sentirlo tutto prima di parlarne.
Ho tanti bei ricordi di quel periodo dell'amicizia con Marty, questo è decisamente uno dei più belli.
Ora scappo a nanna, ho promesso che non avrei fatto tardi
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