29 luglio 2010
Anaïs Nin - Citazione
Each friend represents a world in us, a world possibly not born until they arrive, and it is only by this meeting that a new world is born
28 luglio 2010
Se lo sogni non si realizza
Ogni tanto sogni qualcosa ma il più delle volte non va come speri. Tempo fa pensavo che se sognavo ad occhi aperti qualcosa il desiderio non si sarebbe mai realizzato. Poi sono entrata nell'università dove attualmente studio e mi sono detta Allora non è vero! Non ho pensato che potesse essere l'eccezione che conferma la regola. Sono calabrese, purtroppo lavare via tutta la scaramanzia richiede tempo.
Ho sognato un po' troppo questa volta, quello che scotta, come sempre, è tornare alla realtà. Io faccio finta di niente, scherzo e sorrido. Ogni tanto alzo le spalle. Gli amici sono i primi a dire di crederci e anche i primi a dire di lasciar perdere, non so se è perché hanno il dono della veggenza o perché seguano l'onda delle sensazione che ho dentro. O tutte e due. Io invece mi chiedo chi sia realmente Barman, se normalmente è più la persona con cui ho chiacchierato un paio di volte oppure il ragazzo che trovo dietro il bancone.
Comunque sia starò tre settimane lontana, forse avrò il tempo di disintossicarmi da un po' di cose.
27 luglio 2010
24 luglio 2010
Stomach knot
Il caldo è arrivato già da un po', un caldo che si attacca addosso e non se ne va più. Sono tornati i bermuda e le T-shirt, le gonne corte e i top. Siamo tornati al punto di partenza, ancora due caselle e ripasseremo dal via, e poi ancora avanti con un altro giro. Dieci mesi. Autunno. Inverno. Primavera. E ora estate. Abbiamo sorvolato il tempo come se fosse infinito, lanciando i dadi senza quasi fermarsi a pensare. Speravamo di completare velocemente questo giro. Così è stato, volenti o nolenti.
Tra poco più di ventiquattro ore sarò nella mia Calabria, a guardare il mio mare. Era da lì che partivano le mie speranze per questo ultimo anno. I miei sogni che ora sono così sfumati da non riuscire più a distinguerli. Non puoi sapere cosa dovrai affrontare e come affrontarlo, quanto saranno effettivamente ripide le montagne russe su cui sei salita. Non puoi sapere le sorprese che troverai voltando l'angolo, quando non ti aspetti niente dalla vita. Non puoi sapere cosa alla fine sei costretta a lasciare dietro di te perché il mondo comunque non si ferma.
Non sapevo niente di questi dieci mesi a Milano e dopo quattro anni non credevo che potessero essere diversi realmente. Lo sono stati, nel bene e nel male. E adesso che manca veramente poco al mio mare, adesso che il più è fatto, adesso che inizio a intravederla quella casella con su scritto VIA!, ...adesso ascolto Tangled Up In You dei Staind e cerco di abituarmi al nodo che stringe il mio stomaco e ritiene dentro troppe parole.
21 luglio 2010
Lauree umane e sovraumane
La laurea della terzogenita del premier ha reso pubblico al mondo alcune delle cose che tocca a noi studenti di quella università subire il giorno della nostra laurea:
- indossare una toga, con annesso tocco, unisex e unitaglia (della serie che ad alcuni neanche arriva alle ginocchia, ad altri sfiora il pavimento), utilizzata da chissà quanti (e quali) studenti, per tutto il tempo che i professori impiegano per decidere i voti (tempo che, ovviamente, sembra infinito), più proclamazione
- stare in piedi, immobili come statuine, in ordine scalare di altezza, il tempo della proclamazione tua e di chi si laurea con te, con il sorriso da mezzo ebete stampato sul viso quando ti consegnano il "ricordino" (orologio da polso con marchio dell'università) cercando di stringere la mano a chi è di fronte e contemporaneamente sorridere alla fotocamera della coppia di fotografi ufficiali (immensamente rompiscatole)
- fare il lancio del tocco, americanata che più americanata non si può, senza poterlo lanciare contro qualche professore o, ancora meglio, contro i fotografi ufficiali prima citati (che, giusto per dilungare all'infinito la cerimonia, impiegano ore a disporre professori e laureandi, poi tentano ogni volta di creare il coro da stadio Ooooooooooooooohhhhhhh e non si può andare avanti se non sono soddisfatti)
(tutte le foto sono state prese da La Repubblica)
L'unica cosa che è risparmiata a noi semplici studenti umani è il discorso del rettore, che per quanto è ancora capace di dire cose intelligenti tra le mille bischerate (vedi ultima parte dell'intervista sul Corriere della Sera La scienza non la ferma nessuno, nemmeno la Chiesa) è notoriamente prolisso e non certo velocissimo.
Giusto per essere chiari, non ho "goduto" della visione di questa laurea visto che oggi ero a casa (e comunque mi sarei ben vista dal seguirla anche se fossi stata lì), ma ovviamente internet a sopperito.
Robert Brault - Citazione
Metaphor for the night sky: A trillion asterisks and no explanations.
Quanto mai vero in periodo di esami...
19 luglio 2010
17 luglio 2010
16 luglio 2010
15 luglio 2010
14 luglio 2010
12 luglio 2010
Un fratello è sempre un fratello
Vedi...un fratello è sempre un fratello! Ti devo dare ragione, specie in questi momenti in cui rimango senza parole.
11 luglio 2010
Mi piace leggere
Mi piace leggere perché spesso riesco a capire cosa sento, trovo le parole che mi mancano. Mi piace leggere perché sembra di vedersi da fuori. Mi piace leggere perché sembra tutto nero su bianco ma in realtà è un mondo di sfumature.
Mi piace leggere, non smetterei mai, come ascoltare. Mi riempirei di quelle parole e forse un giorno sarei capace di utilizzarle.
Sono frammenti di specchi che ti fanno vedere piccole parti di te stessa, come qui.
10 luglio 2010
Non tutto il male vien per nuocere (almeno spero)
Certe giornate sono da archiviare, se qualcosa va storto sai bene che ci sarà altro che andrà peggio (un po' come l'onda verde, solo più frequente). Non voglio triturare le scatole altrui con un racconto penoso di cosa è successo, basta sapere che fino ad ora ha smesso di ricaricarsi il mio Lollo (il mio Macbook per chi non lo sapesse), colpa di queste dannate prese della corrente vecchie come il cucco e dell'alimentatore che fa un po' troppe bizze per i miei gusti; mi hanno rubato il portafoglio (contenente per fortuna "solo" patente, carta di credito, abbonamento ATM, tessera sanitaria e 15€) e quindi in successione, la smenata di sentire le scazzzature di mio padre (capace come sempre di far salire il mio sclero alle stelle), di chiamare la banca per bloccare la carta di credito e di andare dai carabinieri per la denuncia e sentirmi dire che devo passare lunedì mattina. Per concludere in bellezza, ho studiato un decimo di quello che avrei dovuto.
Comunque, visto che non tutto il male viene per nuocere, tornando dai carabinieri ho incontrato sul tram un cameriere/co-gestore della pizzeria vicino casa mia, un ragazzo egiziano devo ammettere decisamente carino. Già più di una volta ci ho scambiato quattro chiacchiere, specialmente ultimamente, ma sempre e solo di sfuggita. Oggi c'è stato un po' più di tempo (ben 5 fermate di tram) e mi ha chiesto se mi va una volta di uscire con lui. Ovviamente non ho detto no. Parlando ho chiesto quanti anni ha (io gliene davo 25-27) e alla risposta non ho potuto che ridere: 22 anni. Argh! Non è tanto per i due anni di differenza, ma per sapere cosa hanno dato da mangiare ai ragazzi nati nel 1988: anche il barista di cui parlo qui dimostra 25-26 anni e invece ne ha 22. E che cappero!
9 luglio 2010
Tonic - Citazione
So if you can't find love
Or you can't be loved
Maybe you should go back
To where you thought it left you
Or you can't be loved
Maybe you should go back
To where you thought it left you
8 luglio 2010
Sono un'altalena
Sono una persona lunatica, questo è un dato di fatto. La velocità con cui il mio umore cambia drasticamente all'accadere di un nonnulla intimidisce anche una Bugatti Veyron e ieri ho dato il massimo di me: sono passata da scazzata a serena a nuovamente scazzata (come prima, più di prima) nell'arco di tempo di un caffé al bar. Ieri sera ponderavo che forse sarebbe meglio se mi stacco un po' da Tò e Vì, giusto per non mandare a farsi benedire l'amicizia, giusto perché sono insopportabile in quei momenti, chiusa in uno sguardo perso e nel silenzio più ermetico, con un'espressione che segnala, stile insegne a Las Vegas, State lontani. Loro non dicono niente ma è proprio questo silenzio che mi rende idea di quanto non sia facile avere a che fare con me in quei momenti. Poi tendo a diventare velenosa nei pensieri che, fortunatamente, tengo per me.
Già, tutto questo durante solo un caffé ma in quel bar. Sono un'altalena e qualche sorta di casualità bastarda vuole che il mio cervello si immerga nei più speranzosi e disastrosi trip mentali proprio quando preparo gli esami. Penso, spero, sogno e perdo tempo. Di conseguenza mi incazzo, provo a reagire e, inevitabilmente, mi scazzo. Alla faccia della studentessa modello che alcuni credono che io sia.
4 luglio 2010
Corde del cervello
Ci sono persone che pizzicano le corde del tuo cervello al primo sguardo, non serve conoscerle sai già che è così. Va al di là del "semplice" meccanismo che ti porta a dire Mi piace, è un'attrazione cerebrale che non puoi contrastare ma che allo stesso tempo ti tiene lontana da ciò che la scaturisce, come a dirti Adesso non puoi ma prima o poi qualcosa accadrà.
Non riesco a dare le parole corrette a questi pensieri, me ne rendo conto. Vorrei farmi capire.
I Contro
Nonostante venerdì la gonna è stata la migliore scelta per sopravvivere al caldo, ieri sono ritornata al bermuda style dopo la piccola "disavventura" avuta la sera: mentre aspettavamo i nostri amici ritardatari (ben un'ora di ritardo) sono stata oggetto di pressanti attenzioni da parte di quei fastidiosi esseri viventi dal nome zanzare. Adesso, le punture alle braccia le sopporto, alle gambe già un po' meno, ma sul fondoschiena no, vi prego!
3 luglio 2010
Just for one moment, I thought he's worth it
C'è stato un momento in cui parlavamo di noi come se niente fosse, come se fossimo da soli lì, come se l'imbarazzo non esistesse, senza prenderci in giro, senza scherzare, usando quel filo di voce sufficiente a farci sentire. C'è stato un momento in cui quel bar sembrava vuoto e gli sguardi altrui inesistenti. C'è stato un momento in cui ho pensato Ne varrebbe la pena. Poi quel momento è finito.
2 luglio 2010
E gonna fu
La calura ha prevalso, così stamane la scelta è caduta sulla gonna: la temperatura odierna rendeva insopportabile anche il bermuda-style che ho solitamente. In realtà si tratta di una minigonna di jeans, se non fosse che tendo a portarla così a vita bassa che copre le gambe più di quanto si pensi.
Comunque sia, l'effetto della gonna si è visto sin da subito in giro: l'autobus che prendo giornalmente per arrivare alla stazione metro di Lambrate è infatti rimasto bloccato, insieme ad altri, in un traffico uscito fuori dal nulla (i commenti di colleghe e colleghi li lascio da parte). Inoltre:
- l'Olanda ha battuto il Brasile (con mio sommo piacere), altra cosa che sembrava impossibile (quasi quanto vedere io con indosso una gonna). Ma mai disperare, la vita riserva sempre delle sorprese.
- Ghedini ha parlato a sproposito delle parole del presidente Napolitano. Mmm...oddio questa è cosa normale. Con lui l'effetto gonna non c'è stato.
Battuta a parte, non ho scritto niente sulla legge-bavaglio non per disinteresse quanto per mancanza di neuroni connessi tra di loro: non tutto può essere scritto cazzeggiando e io, ultimamente, di testa ne ho veramente poca.
Comunque sia, l'effetto della gonna si è visto sin da subito in giro: l'autobus che prendo giornalmente per arrivare alla stazione metro di Lambrate è infatti rimasto bloccato, insieme ad altri, in un traffico uscito fuori dal nulla (i commenti di colleghe e colleghi li lascio da parte). Inoltre:
- l'Olanda ha battuto il Brasile (con mio sommo piacere), altra cosa che sembrava impossibile (quasi quanto vedere io con indosso una gonna). Ma mai disperare, la vita riserva sempre delle sorprese.
- Ghedini ha parlato a sproposito delle parole del presidente Napolitano. Mmm...oddio questa è cosa normale. Con lui l'effetto gonna non c'è stato.
Battuta a parte, non ho scritto niente sulla legge-bavaglio non per disinteresse quanto per mancanza di neuroni connessi tra di loro: non tutto può essere scritto cazzeggiando e io, ultimamente, di testa ne ho veramente poca.
Gonna sì gonna no
In quasi 5 anni ho indossato la gonna per andare in università solo 3 volte e in un caso era in occasione della laurea di alcuni colleghi. Questo giusto per rendere l'idea di quanto poco andiamo d'accordo io e le gonne.
Questo fino ad oggi... Vista la calura ai limiti del sopportabile, mi sa proprio che domani sarà la quarta volta.
So che può non sembrare bello dirlo, ma in questi casi ogni presa d'aria in più da sollievo.
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