28 marzo 2011

Oggi parlo un po' di me

E' passata una settimana. Anzi esattamente a questa ora di 7 giorni fa io ero a cena con i miei genitori, le mie coinquiline e alcuni degli amici più stretti che ho. Doveva essere una cena fantastica, in cui far vedere ai miei genitori gli amici di cui parlo spesso, star tutti insieme. Doveva essere un bel momento insomma, la mia festa anche se non avevo voglia di festeggiare. Non potevo certo immaginare che i miei genitori avrebbero avuto da recriminare anche su quello. Oddio, visto i due giorni che mi avevano fatto vivere, dove l'ultimo dei miei pensieri è stata la laurea, potevo anche immaginarlo. Mi sono laureata giusto una settimana fa, non sono più una studentessa, non ho questa rassicurante per quanto stressante definizione. Dopo 7 giorni non me ne rendo neanche conto, probabilmente non me ne renderò conto per un bel po'. Lunedì 21 marzo è un giorno che non è realmente esistito nella mia testa. Sono ancora tanto incazzata, così tanto che il discorso Sono genitori, fanno così a questo giro non lo mando giù. Sono incazzata con me stessa per non aver dato di più e per questo senso di insoddisfazione che vivrà con me per po'. Sono incazzata perché ho coinvolto persone in due giorni e mezzo completamente allucinanti. Scendono ancora lacrime di rabbia, dopo 7 giorni. Credevo di averle esaurite tutte martedì mattina in pigiama davanti al portone del mio palazzo, mentre litigavo, o meglio, mentre i miei inveivano. Ho pianto per un'ora senza quasi smettere. Non sono la migliore figlia, non sono perfetta, non ho un carattere facile, non sono sempre presente, non so parlare al telefono, non trovo argomenti, non so raccontare quello che vivo, sono umana, sono fragile, sono lunatica, sono complicata, vivo per me e cerco di vivere al meglio. Non sono la vita di altre persone, tanto meno dei miei genitori, non lo voglio essere. Voglio far parte della vita di altre persone, tanto più dei miei genitori, ma voglio essere soprattutto tanto mia. Voglio andarmene via, a volte voglio scomparire, ma adesso ne ho più paura che mesi fa. Adesso ho tanta paura. E provo a non far esplodere quello che sto pressando dentro di me, lo tengo con me per le camminate lunghe ore con la fotocamera, per quando nuoterò di nuovo, per cose mie che mi fanno sentire libera come nessuno può capire fino in fondo.

2 commenti:

  1. allora ho capito bene..ti sei laureata!complimentoni!!!

    per quanto riguarda i tuoi genitori non so cosa ti abbiano detto...anch'io ultimamente sono sotto pressione da parte loro e l'unica cosa che faccio per resistere è ignorarli...so che alla fine scoppierò, e quindi non è un consiglio valido, ma qualcosa per sopravvivere bisogna pur inventarsela! ;)
    un abbraccio

    RispondiElimina
  2. congratulazione per la laurea! :)
    per il resto spero le cose si mettano a posto... :(

    RispondiElimina