24 luglio 2010

Stomach knot

Il caldo è arrivato già da un po', un caldo che si attacca addosso e non se ne va più. Sono tornati i bermuda e le T-shirt, le gonne corte e i top. Siamo tornati al punto di partenza, ancora due caselle e ripasseremo dal via, e poi ancora avanti con un altro giro. Dieci mesi. Autunno. Inverno. Primavera. E ora estate. Abbiamo sorvolato il tempo come se fosse infinito, lanciando i dadi senza quasi fermarsi a pensare. Speravamo di completare velocemente questo giro. Così è stato, volenti o nolenti.

Tra poco più di ventiquattro ore sarò nella mia Calabria, a guardare il mio mare. Era da lì che partivano le mie speranze per questo ultimo anno. I miei sogni che ora sono così sfumati da non riuscire più a distinguerli. Non puoi sapere cosa dovrai affrontare e come affrontarlo, quanto saranno effettivamente ripide le montagne russe su cui sei salita. Non puoi sapere le sorprese che troverai voltando l'angolo, quando non ti aspetti niente dalla vita. Non puoi sapere cosa alla fine sei costretta a lasciare dietro di te perché il mondo comunque non si ferma.
Non sapevo niente di questi dieci mesi a Milano e dopo quattro anni non credevo che potessero essere diversi realmente. Lo sono stati, nel bene e nel male. E adesso che manca veramente poco al mio mare, adesso che il più è fatto, adesso che inizio a intravederla quella casella con su scritto VIA!, ...adesso ascolto Tangled Up In You dei Staind e cerco di abituarmi al nodo che stringe il mio stomaco e ritiene dentro troppe parole.

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