6 aprile 2009

Gatti e "buona carne"

Normalmente le persone alle 2 di notte dormono, io invece mi ritrovo a leggere un articolo di economia in inglese (perché non bastava che fosse di economia...) dal titolo emblematico Can Science be a Business?. Non dico che sia una tortura studiare economia nell'ambito delle biotecnologie, probabilmente è molto utile...ma che due scatole! Poi l'inglese economico è quasi peggio di un trattato di filosofia e mi chiedo: ma se l'inglese scientifico è lineare, essenziale, quasi scarno, perché quello economico lo devo complicare? Non basta la materia in se per se?
Comunque mentre mi immergevo, non senza un po' di riluttanza, in questa lettura, dal giardino provengono dei versi agghiaccianti che non avrei mai pensato di sentire dentro Milano: quelli di due gatti in calore. Adesso non so chi di voi ha mai sentito che cappero di versi fanno i gatti quanto si accoppiano, sono realmente allucinanti. La prima volta che da piccola (6-7 anni all'incirca) vidi e udii tale scena credetti che i due mici in questione stessero litigando per cui mi preoccupai di far si che si staccassero... Non oso immaginare quante me ne mandarono i due gatti in quel momento nella loro lingua. Tornando a poco fa, quello che ancor più mi sconvolge è che sono a Milano, mica in campagna o in un piccola cittadina dove magari sono più presenti gatti randagi. I 4 anni avrò visto all'incirca 3 gatti gironzolare nella zona sud di Città Studi: da dove saranno usciti i gatti intenti a proliferare uditi poco fa?
Lasciando questo argomento, riprendo un post che avevo in mente da questo pomeriggio ma che poi non ho scritto. Alla fine della partita di pallanuoto di ieri mi è sorto il dubbio che la carne del mio braccio doveva avere un buon sapore, o comunque doveva essere invitate in quanto hanno provato a darmi 3-4 morsi due differenti giocatrici avversarie. Non ci sono riuscite bene, per cui i segni non sono così visibili se no inserirei anche una foto. Ai morsi si aggiungono un po' graffi sulla coscia sinistra (appena uscita dall'acqua una mia compagna ha esclamato: guarda la gamba! sembrano che ti abbiamo stuprata!) e qualche segno alla base del collo (per difficoltà evidenti non ho controllato la schiena), per non parlare di come la parte inferiore del costume fosse diventato un tutto uno con la mia pelle visto che prendevano il costume all'altezza della sgambatura e tiravano su fino a sotto il seno (questa "mossa" ha un nome bene preciso ma anche abbastanza volgare per cui lo evito). Adesso non dico di essere un angioletto in acqua, ne tanto meno una ballerina di danza classica (quando si gioca si gioca) ma si potrebbero anche tranquillizzare. Non fosse per altro che ormai dolore ne sento ben poco, ma di contraccolpo tendo a diventare più stronza (perdonate il termine) anche io. Le "gentili" dinamiche della pallanuoto femminile

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