13 settembre 2010

Cielo sopra Cascina Gobba

La prossima volta che esco così tardi dal laboratorio mi fermo al birrificio di Lambrate. Visto che mi trovo nelle vicinanze alle 21 e passa, tanto vale prolungare la permanenza in zona con una buona birra; almeno mi riprendo. Oggi mi è sfiorata l'idea ma domani ho il mio lab meeting, da presentare in inglese, e ancora devo finire le slides. Comunque sia, in qualche modo mi sono ripresa: appena arrivata a casa ho fatto la pasta con sugo di melanzane (handmade in Calabria): non può competere con lo stesso piatto preparato da mia mamma, ma fa la sua porca figura (e perdonatemi il francesismo...). Credo che le mie coinquiline comincino a preoccuparsi: sono ben tre giorni di fila che mi cucino qualcosa, soprattutto sono ben tre sere di fila che mangio qualcosa. E comunque la cintura dice che sto dimagrendo, la bilancia ancora non lo so. Ma non è per dimagrire che non mangio, di mio non sono una che ha molta fame, quando torno da ore ininterrotte di laboratorio, l'ultimo pensiero che mi passa per la testa é mettermi ulteriormente a "lavoro". Detto in altre parole (dal retrogusto meridionale) mi arrangio; e il mio amore incondizionato per la frutta mi da' una mano. Tanto non deperisco, non c'è pericolo. E domani vado al concerto dei Modena City Ramblers. E' un po' di giorni che apro il blog con l'idea di scrivere ma non mi escono parole, in nessun modo. Quelle che ho, come oggi, non riescono ad essere ordinate, fanno un po' quel che vogliono. La realtà è che sono incasinata con me stessa, vado un po' a sbando e tanto a zonzo, per Milano e per la mia mente. E faccio più cazzate del solito, Tonia lo sa e, diplomaticamente, mi dice Se vuoi, riesci a controllarti. L'incazzatura le è passata, la delusione non penso. Passando per Ticinese, in questo periodo, ho il terrore di incontrare Bepp, ancora più della curiosità di vederlo. Non lo voglio vicino ma ho come la sensazione che non è possibile. E' come l'ossessione di Gianna Nannini. Comunque rimanere fino a tardi in laboratorio non ha solo svantaggi e, al principio del mio post, c'era questo pensiero. Sì, perché capita a volte che, dopo ore a vedere solo un monitor, guardi per un momento fuori da quel buco di mondo e rimani a bocca aperta: vedere il gioco di colori e le alpi in lontananza è un regalo raro. Mi rode solo essere senza fotocamera e dovermi accontentare del mio cellulare.

Se avete visto una un po' strana, riccia riccia, fotografare il cielo sopra Cascina Gobba, beh quella ero io.

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