19 febbraio 2010

Da Giuseppe a Giuseppe

Non ne parlo più da un po' di tempo semplicemente perché avevo bisogno di metabolizzare quel periodo, di metabolizzare Bepp e la mia "scelta" di smettere. Sembra che io stia parlando di una droga a cui ero assuefatta e, forse, non è un paragone così lontano: il suo silenzio mi mandava il mondo in pallone e vederlo mi faceva star poi male per giorni. E' stata una scelta obbligata da quanto di me volessi "salvare", avevo capito subito che da questa storia non ne sarei mai uscita bene, né se fosse continuata, né se fosse finita; tra me e lui non c'era la possibilità di creare un rapporto costruttivo, tra di noi c'era una sintonia distruttiva, io riuscivo a capirlo e per questo stavo male. Ho raccolto le macerie velocemente e ristrutturato la facciata per dar l'impressione che a crollare era stato solo un castello di carte. Le crepe più profonde le aggiusterò con il tempo.
Un amico, parlando di ciò su msn, mi ha detto che ho "la pellaccia dura", ho risposto automaticamente già e questa me la ha indurita ancora di più. Questo amico è Jo. Non lo sentivo da un po' di tempo, ultimamente mi tengo lontana da msn. Non gli avevo ancora parlato di Bepp, un po' perché non riuscivo a parlarne, un po' perché il rapporto tra me e Jo è da sempre particolare. Non gli ho detto che hanno lo stesso nome però. Ieri chiacchierare di nuovo su msn è stato bello, era più o meno da settembre che non parlavamo così tranquillamente, almeno che io non mi sentivo così leggera nel parlare con lui. E' una sensazione stupenda. Con lui non sono mai dovuta essere qualcuno, è vero che non gli ho mostrato tutto quello che pensavo ma la scelta di esser amica è stata mia. Poi la nostra amicizia non rientra esattamente nei canoni classici. Non mi piace confondere l'amicizia con altre sensazioni ma con lui non riesco a fare altrimenti, con lui è nato tutto così e non potrebbe essere diversamente. Ci vogliamo un bene dell'anima, questa è la cosa più bella, tutto il resto è il contorno a questo sentimento e nessuno di noi due ha voglia di tracciare dei confini netti. L'essere così lontani permette di lasciare tutto un po' sfumato.

1 commento:

  1. E non devi tracciarli.Non avrebbe senso.Sarrebbe addirittura controproducente.
    Tentare di dare,necessariamente,un nome alle emozioni,ai sentimento,alle sensazioni,è sempre un errore.E' sufficiente viverle,esserne pervasi,lasciarsi trasportare.
    La loro vera natura,la loro più intima essenza,si rivelerà poi,con i suoi tempi,in maniera spontanea e naturale ... come avviene per tutte le cose belle,ed autentiche.

    Vivi.Vivi e basta.

    Un sorriso.Antonia.

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