13 febbraio 2010

Distraught

Say Goodbye…dire addio. É forse il riassunto, lo sfondo, la trama di un libro…di pagine con inchiostro sopra che non mi sento di giudicare, non me ne sento capace. [...] Mi ha trasmesso qualcosa che però non so descrivere, un senso tra il vuoto e il pieno che stringe la mente parola dopo parola; che non ti da fretta nella lettura ma allo stesso tempo non da molte pause, le uniche sono brevi e sono scandite da tre asterischi. [...]
È un libro, è un album fotografico in bianco e nero dove le foto non le guardi, le ascolti,… Say Goodbye, dire addio o forse arrivederci. I capitoli di una vita possono concludersi ma finché il libro rimane aperto niente si lascia completamente dietro le spalle.

So di aver parlato di questo libro meno di un mese fa, ma non avevo detto effettivamente cosa è per me. Questo è parte di quello scrissi appena finito di leggerlo la prima volta, nei primi mesi del 2006. Un periodo della mia vita non esattamente definibile, come adesso.
Mi ritrovo a parlarne ora perché qualche giorno fa è successo qualcosa che mi viene da definire "stralunante". Ho cercato su Facebook il profilo dell'autrice (Delfina Rattazzi ) e le ho scritto un messaggio, senza pretese e senza speranze. Tornata dal laboratorio trovo la sua risposta e la sua richiesta di "amicizia". Non riesco a definire la sorpresa, dire che non me lo aspettavo non rende minimamente l'idea.

Abbiamo scambiato qualche messaggio. La tranquillità e semplicità con cui mi risponde è disarmante. Mi dice che, se voglio, mi manda una delle copie che ha con lei, dato che il libro sta per uscire di stampa.
Ha il mio indirizzo e me lo invierà.

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