6 marzo 2010

Fogli compromettenti

Da ricordare sempre: quando si decide di "chiacchierare" scrivendo su un foglio, non potendo parlare, bisogna sempre fare bene attenzione a che fine fa quel pezzo di carta. Soprattutto se l'argomento è decisamente personale.
Io ho appena passato 5 minuti di panico alla ricerca di un benedetto foglio quadrettato, utilizzato ieri pomeriggio da me e Tonia per parlare mentre eravamo in aula studio. Dopo aver spulciato tutti gli appunti che avevo con me, lo ho finalmente trovato e eliminato. I contenuti non riguardavano me, bensì Tonia, ma avrei "rischiato la vita" se fosse andato in mano ad altri.
Questa volta è finita bene, comunque la storia dei fogli&affini compromettenti che mi riguarda è abbastanza lunga, dato che, incurante dei rischi e incapace di aspettare, ho sempre adoperato carta e penna per parlare quando la voce non era consentita. Da pezzi di carta a fazzoletti per il naso, da fogli di quaderni a quaderni interi, dal banco ai libri dove si sta sottolineando mentre il prof spiega. Il rischio più grosso l'abbiamo corso io e una mia compagna di classe in secondo e terzo liceo, quando il nostro quadernetto era diventato l'oggetto più ambito dal resto della classe. Per fortuna non è mai finito in mani sbagliate, tuttora sarebbe troppo compromettente.

1 commento:

  1. non hai idea di quanto ti capsica... il liceo è stato tutto un figlio compromettente!

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