Ho letto questo libro in poco più di tre giorni. Spesso leggere quello che descrive è un pugno nello stomaco. La prima metà del libro è un pugno nello stomaco, poi è un alternarsi di luci ed ombre, di vittorie e sconfitte. Il suo modo di scrivere non nasconde niente o quasi, arriva tutto in modo diretto, il dolore, la rabbia, l'autodistruzione. Mi sono accorta che la mia espressione del viso era spesso tirata ma non sarebbe potuto essere altrimenti, i libri mi piacciono perché riesco ad immergermi nelle parole con tutta me stessa, le sento mie. Martina ha detto che è da autolesionisti comprare e leggere In un corpo senza carne. Mi ha chiesto Ma perché lo fai se ti fa sentire così? Io a volte ne sento il bisogno, mi è stato impossibile resistere una volta che avevo il libro tra le mani. Ognuno di noi ha una componente che spinge a farsi "male". Io la ho di sicuro.
E' un libro da leggere ma non è una storia facile. Se lasci che le pagine ti prendano, ti trasporta nel mondo scuro della violenza sessuale e dell'anoressia, nella voglia di autodistruggersi. Ti fa vedere come nessuno è realmente al sicuro da quello che ora possiamo considerare follie, che non esiste una reale normalità, il confine è un sottile filo pronto a rompersi. Ed è inutile giudicare, sentirsi superiori, sentirsi intoccabili.
Forse questo libro mi serviva anche per capire, solo che non ho ancora afferrato cosa cercassi di capire.

Nessun commento:
Posta un commento