Sull'ANSA è riportata la notizia della morte della seconda donna più anziana al mondo, Mary Josephine Ray, quando le mancavano un paio di mesi a compiere 115. Ho pensato Cavolo sarebbe bello poter vivere 115 anni, vedrei l'inizio di un altro secolo. Però vedrei andare via anche tante persone a cui tengo. Mi sono ricordata il finale di Il miglio verde, il monologo del vecchio Paul Edgecomb in cui si "lamentava" (virgolettato appositamente, non mi viene un termine migliore) della sua strana longevità Tutti noi dobbiamo morire, non ci sono eccezioni, ma qualche volta, Dio mio, il miglio verde sembra così lungo.
So che può sembrare futile e magari poco idoneo come pensiero di una ragazza appena ventitreenne, ma ragionandoci ora, tra il razionale e l'irrazionale, non sono così sicura di voler vivere a lungo come Mary Josephine Ray. Se capiterà non starò certo a lamentarmi, ma, vista dalla prospettiva che ho ora, sinceramente no, non vorrei vivere così a lungo. Sono convinta che a terrorizzare le persone non è tanto la morte in se per se, quanto il perdere qualcuno e, allo stesso tempo, avere rimpianti. Forse generalizzo troppo, meglio dire che a terrorizzarmi non è la morte in se per se, ma il perdere qualcuno in modo definitivo, che sia dovuto a un fattore naturale (quale la morte, ma non solo) o a un fattore umano.
Ho in testa una metafora stupida. Dopo ferragosto iniziano le prime partenze dal mare, i primi partono che ci sono ancora tutti e non vorrebbero andarsene. Chi rimane non ha alcuna voglia di andare via perché c'è il mare, il sole, la vacanza. Man mano che si avvicina il 31 agosto gli amici che rimangono sono sempre meno. Finisce che si rimane in quei quattro gatti che si sono trovati a "dover" salutare tutti i partenti, con la baldoria dell'estate ormai quasi spenta. Si resta più che altro a chiacchierare e ricordare, il mare, il sole e la vacanza ancora ci sono ma hanno un altro sapore. I primi giorni di settembre sono ciò, villaggio quasi vuoto, 2 o 3 conoscenti rimasti, molto silenzio. Quanto finisce anche la tua vacanza l'ultima sensazione che rimane è questa.
Ecco, io non sono così sicura di voler "restare in vacanza" fino ai primi di settembre, quando delle persone che conosco non c'è quasi più nessuno.
Non mi sono mai posta il pensiero di quanti anni io voglia vivere, se pochi o troppi.
RispondiEliminaho pensato invece alla morte, non mi spaventa morire, ma mi spaventa il come.
ma lasciamo da parte questi ragionamenti che mi mettono un pò d'angoscia!
bella la metafora dell'estate, è tristemente vera, però ti dirò..quei giorni ho imparato ad apprezzarli, perchè settembre è il mese in cui puoi goderti il mare con più calma, è il mese in cui tutto riprende il suo ritmo, il suo ordine, e alla fine non mi dispiace.
non quanto,ma come.
RispondiEliminase non fosse possibile "degnamente"
me ne andrei anche subito.
P.S.: Grazie per i complimenti al mio post sul blog di Lindalov.
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