7 maggio 2010

Atti osceni in luogo semi-pubblico

Passeggiata in centro con Tonia alla ricerca di un po' di pace per il nostri encefali sovraccarichi tra tesi, scleri di laboratorio e lezioni. Se c'è una cosa che mi fa trovar bene con Tonia è proprio la non necessità di programmare prima: un colpo di telefono, un orario approssimato e via. Ma non era questo l'argomento del post, non divaghiamo più del dovuto. Tutto è partito parlando delle nostre impressioni sulla lezione di stamattina, o meglio, su chi ha tenuto la lezione di stamattina. Si chiama Alessandro, il cognome non lo ricordo. Un bel fisico, palestrato ma non eccessivamente, di cui ha dato sfoggio quando è rimasto in T-shirt. Insomma un bel ragazzo, peccato che fosse decisamente gay o, se non lo era, ha degli atteggiamenti molto ambigui. Fin qui tutto "normale" [ultimamente i ragazzi gay o presunti tali sono in deciso aumento nel "mio ambiente"]. Nel chiacchiericcio leggero e scanzonato che ci caratterizzava sul tram 12, Tonia dirige i miei ricordi mattutini a un particolare che avevo tralasciato vista la gaiezza del prof: le dimensioni. I jeans stretti lasciavano poco all'immaginazione, ma anche perché c'era ben poco da vedere in generale. Effettivamente vedere dei muscoli così ben messi e così poco volume nel fulcro più in basso fa un po' sorridere. Forse anche più di un po'.
Da qui si è scatenato nella mia testa un domino di ricordi: dalle misurazioni da contatto di un passato lontano ma non solo, a qualcosa che avevo rimosso da mesi e a cui si deve il titolo del post. Al solo pensiero vorrei scomparire e allo stesso tempo non riesco a non ridere. Io ho fatto figure di m***a nella mia vita, ho avuto gli occhi di mezzo binario a Roma Termini puntati su di me e su chi stava con me e non certo perché eravamo vestiti da clown (ricordo che allora c'erano i lavori di ammodernamento e la stazione era tappezzata di manifesti pubblicitari con scritto Cose mai viste a Roma Termini: uno slogan azzeccato), ma questo ricordo estivo le supera tutte, di peggio mi è difficile fare. Non voglio scendere nei particolari, non mi sembra esattamente il caso, ma vi assicura che essere beccati a farlo in pubblico è probabilmente meno imbarazzante. Ringrazio solo che fosse buio (ma non a sufficienza per non far intuire ciò che accadeva), di non essere stata riconosciuta e che si trattasse di un luogo semi-pubblico in un orario quasi deserto.

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