23 maggio 2010

Camminare

Sono uscita per fare due telefonate: Bepp per fargli gli auguri e Vin. La notte è calda, quasi estiva. Stare in bermuda e t-shirt è piacevole e nell'aria si inizia a sentire il profumo del gelsomino che è nel prato a lato del palazzo dove vivo. Mi è venuta voglia di camminare.

Inizialmente volevo solo arrivare a delle panchine non lontano da casa mia, ma erano occupate. Così mi sono messa a camminare senza sapere esattamente dove andare, mi interessava semplicemente camminare. Passo dopo passo sceglievo il percorso da fare e dopo poco ho scelto la meta: piazza Fontana. Per strada ho incontrato la Milano interista che festeggiava, un po' di persone mi hanno anche squadrata: forse una ragazza che cammina da sola, estranea ai festeggiamenti, non è così normale per loro. Quando ero già lontana da casa ho notato che ero uscita con solo le chiavi, il cellulare e poco altro, neanche un documento con me. Se mi fermavano sarebbero nati un po' di casini ma non mi importava. Stanotte avevo voglia di camminare, il resto era superfluo.
Tra andata e ritorno ho percorso in totale circa 7 chilometri. Mi sento più rilassata, almeno per ora.
Poco prima di entrare nel portone ho detto E' liberatorio. Camminare nella notte senza meta e senza un perché è liberatorio.

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