9 maggio 2010
Profumo
Ieri notte camminavo all'altezza di via dell'Orso, ero un paio di metri più avanti rispetto a Vì e Tonia che in quel momento discutevano del bar che avevamo appena passato. La direzione era Brera, per cui dovevo girare su via Ponte Vetero, ma nel camminare non guardo se arriva qualcuno da quella direzione, mi soffermo sull'angolo tra le due strade ad osservare qualcosa che ora neanche ricordo. Mi riporta sulla terra il fischiettare che arriva dalla mia destra, mi giro e vedo un signore sui 35/40 anni che arriva verso di me in bici e che prontamente si ferma, evitando di venirmi addosso. Deve aver visto sul mio viso un'espressione interdetta, visto che mi ha chiesto scusa sorridendo, per quanto fossi io quella che non aveva guardato prima di piazzarsi lì in mezzo. In realtà ero rimasta un po' imbambolata. Non ricordo neanche se gli ho risposto o meno. Aveva i lineamenti e la carnagione mediorientali ma era privo dell'accento tipicamente straniero, probabilmente vive in Italia già da molti anni. Appena dopo che mi è passato davanti ho sentito la scia lasciata dal suo profumo. Un profumo che già conosco e che mi piace molto. Sono rimasta tra l'incredula e l'imbambolata ancora per qualche secondo, fin quando Vì, che mi aveva raggiunto insieme a Tonia, mi ha chiesto Ti stava mettendo sotto? Io ho risposto No, si è fermato con largo anticipo. In quel momento in realtà volevo voltarmi a vedere che fine avesse fatto quel signore e la sua scia di profumo che mi era ancora nei miei polmoni, in realtà potevo rispondere diversamente a Vì e condividere con loro quello che mi passava per la testa in quel momento e in quella notte, ma non ho fatto né l'una né l'altra cosa.
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