Ieri sera alle 21:30 ero fuori casa, avevo bisogno di muovermi, di scaricare. Avevo bisogno di un libro diverso per pensare che finito Follia mi sarei trovata di fronte a qualcosa, che pur penetrando nell'anima, non continuasse a demolire le mura di contenimento. Sia In un corpo senza carne che Follia li ho scelti per stressare componenti ben nascoste di me, per portarle fuori. E' una scelta inconscia che distinguo solo ora. Ho preso il tram 27, verso Duomo. Una toccata e fuga durata una decina di minuti dentro la Feltrinelli. Per le 23 ero già a casa.
Per far passare quello stato di irrequietezza potevo chiamare Tere o Tonia o Marty. La cosa più facile è passare da casa di Tonia, abitiamo a un tiro di schioppo l'una dall'altra, ma mi sono imposta di non farlo. Devo controllare questi momenti, questi stati d'animo, riuscire a dar sfogo senza irrompere nella vita altrui.
Sono tornata a casa con in mano La solitudine dei numeri primi. Altro libro, altre parole da leggere, altro mondo in cui perdersi.
a me aveva fatto un effetto simile la lettura di "american psycho" di ellis. questo "follia" da come lo descrivi mi attira, sebbene non debba essere una lettura esattamente relax
RispondiEliminaFollia l'ho letto qualche mese fa, sebbene la storia è struggente, il libro mi ha colpito molto per quello che è il suo significato più profondo (che non ti svelo perchè capirai con il finale...poi vabbè il titolo dice tutto). Anch'io ho comprato come ultimo libro la solitudine dei numeri primi, ma per ora ne sto leggendo un altro. la prossima volta mettiamoci d'accordo sulla scelta dei libri!;)
RispondiEliminaciao