Mia madre è giapponese, mio padre italiano. [...] Mia madre mi ha sempre detto che ogni cosa mi venga offerta, devo rifiutare tre volte prima di accettare, questo perché se l 'altro vuole veramente che te la prendi, te l'offriranno tre volte, altrimenti non te l'ha offerta con sincerità. Mio padre invece, quando eravamo dalla nonna, mi forzava ad accettare tutto quello che lei mi offriva, "sennò si offende!" Da lì è nata un po' confusione [...] Rifiuto le cose che voglio e accetto le cose che non voglio.
[...] Non abbiamo modo di capire al momento di dire di "sì" o di "no" quali siano i motivi degli altri, non abbiamo modo di sapere dove ci potrebbero portare la nostra risposta. Col passare degli anni, credevo di aver imparato a fare questi calcoli, a capire subito quello che volevo e non volevo, chi offriva con sincerità e chi invece no, ma continuavo lo stesso a sentire queste due donne (NdR Miyoshi e Concetta, le bisnonne, prime fonti della cultura dei due genitori) combattersi l'una contro l'altra dentro di me. La scrittrice somala che vive ora a Roma, Kuruvilla, parla proprio di questo problema di essere "composta da due metà che non si integravano. Che non comunicavano. Una era nata. L'altra rimaneva in gestazione". E' difficile contenere due identità in un solo corpo e ancora più difficile quando si tratta di una coesistenza non di nove mesi, ma di un'intera vita.
hey ciao ste,
RispondiEliminagrazie x essere passata dal mio blog, torna a leggere i miei deliri quando vuoi..
anche a me piace come scrivi e il fatto che tu abbia 2 identità in un corpo solo non è necessariamente un male.. anzi
ciaooo